In queste ore siamo davvero in tanti a ricordare con affetto e ammirazione Ettore Lombardo, scomparso lo scorso martedì 17 aprile.

È stato molto più che un dirigente tecnico alle dipendenze dell’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia e dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente. Ettore Lombardo è stato un grande cittadino che ha messo a servizio delle nostre comunità e del nostro patrimonio ambientale e naturalistico tutte le sue qualità umane, oltre che scientifiche e professionali, costruendo legami profondi e amicizie non solo con gli altri dirigenti, guardie e operai forestali, ma anche con tutto il mondo esterno dell’associazionismo messinese, degli scouts, delle scuole e di tutti gli amanti della montagna.

Ettore Lombardo era una persona colta, onesta e gentile. Raccontava spesso ai suoi colleghi (e tra questi c’era anche mio padre) dei suoi viaggi naturalistici, come quello alla scoperta dello Yellowstone Park. Partiva con la promessa che quanto avrebbe appreso da questi viaggi, lo avrebbe poi restituito alla sua Sicilia e ai suoi Peloritani. E fu veramente così.

All’inizio degli anni ’90, di fronte alle nuove sfide della pubblica amministrazione e ai cambiamenti richiesti dalle nuove politiche ambientali e dai fondi europei, gli uffici dell’Ispettorato Forestale prima e dell’Azienda Foreste Demaniali poi, potevano contare su una persona appassionata, competente e con una grande capacità di immaginazione. Ettore Lombardo fu uno straordinario interprete delle nuove politiche di gestione e utilizzo delle aree demaniali, ma soprattutto di una nuova etica pubblica. Da autorità guardiana dell’ambiente, con Ettore Lombardo l’Amministrazione muta e si avvicina al cittadino, mostrandosi capace di produrre beni ambientali al servizio del progresso civile e culturale della società. Ettore Lombardo credeva fortemente che dalla conoscenza e dalla valorizzazione della natura, della storia, dei costumi e delle tradizioni dei Peloritani, si potesse formare una nuova cittadinanza. Tutte le opere progettate e realizzate sui Peloritani (tra questi: i sentieri autoguidati e il Centro Polifunzionale di Camaro) e da Direttore del Parco dell’Alcantara, sono state concepite come ‘’laboratori didattici permanenti’’ e aperte alla fruizione di tutti i cittadini e dai turisti.

Il grande senso di appartenenza alle istituzioni che rappresentava, talvolta lo spingeva a intervenire per difenderne l’immagine. Alla tiritera sul numero dei dipendenti forestali o sulle cause degli incendi estivi, proponeva, in alternativa a tagli socialmente ingiusti, una spesa pubblica più sensata e rivolta ad esempio all’acquisizione da parte della Regione, dei terreni agricoli abbandonati: così da destinarli al rimboschimento e favorire l’impiego degli operai forestali oppure, dove possibile, all’utilizzo agricolo per giovani imprenditori, cooperative e associazioni.

Ettore Lombardo non ha smesso di amare il suo lavoro e i Peloritani neanche di fronte alla malattia: dal suo profilo Facebook continuava a raccontarci attraverso parole e immagini dei suoi viaggi, delle sue escursioni, degli splendidi tramonti sul Tirreno dalla sua Rometta, della sua vita.

Se oggi i messinesi recuperano un rapporto con il paesaggio collinare e montano, candidandosi tra le mete preferite degli escursionisti, lo si deve soprattutto all’opera di persone come Ettore.

Se ne va un grande naturalista, un innovatore nelle politiche ambientali del nostro territorio, lasciandoci un patrimonio di passione, di idee e di opere che sarà la ricchezza del futuro di questa terra.

Grazie, Ettore Lombardo.