MESSINA. Si è parlato di criminalità organizzata nel corso dell’incontro in scena ieri nella sede del meetup “Grilli dello Stretto” fra il sottosegretario al Ministero dell’Interno Luigi Gaetti, i deputati regionali del M5S, Antonio De Luca e Valentina Zafarana e i cittadini.

«Per me è gratificante parlare e raccogliere pareri, per questo voglio partire da una considerazione: l’importanza di essere 5 stelle, di far parte di un partito che mette al centro i bisogni della cittadinanza e che ha una visione di medio e lungo periodo dove prevale l’interesse del bene pubblico e collettivo», ha annunciato il sottosegretario dopo l’intervento iniziale dei due portavoce all’Ars.

«Il sistema di criminalità organizzata sta cambiando: l’intimidazione non è più quella di una volta, è più subdola», continua Gaetta, raccontando l’esperienza di un venditore del nord che si è rifiutato di pagare il pizzo. «Non si è trovato la bomba, ma una diminuzione dei guadagni dell’80%».

«Al sistema mafioso interessa il Ministero delle Infrastrutture, ed ecco perché Siri si trova lì: per ragionare visto che da lì passa il denaro per le opere pubbliche», spiega illustrando numerosi esempi tra cui uno nella città di Mantova, dove le ditte chiudevano “perché pagavano le tasse, a favore di altre del Sud”.

«Con questo non voglio dire che vi sia una correlazione fra Sud e Mafia – sottolinea in seguito – anzi, chi lo pensa è un emerito coglione»

«La logica dei 5 stelle è la logica della persona che diventa garante, come i liberi professionisti che devono fare attenzione e denunciare. Non sempre la soluzione sono le leggi, perché se un medico fa un certificato di non vedente a uno che guida la macchina, non c’è da legiferare, c’è che questo deve cambiare mestiere. La cittadinanza deve rendersene conto e ignorarlo dal punto di vista sociale».

«Io ho sempre pagato le tasse, ben 40mila euro all’anno e ne sono orgoglioso», prosegue, in quanto con esse si agevolano i meno abbienti, spiega. «Per me non è un problema pagare l’assicurazione con il mio reddito, ma per qualcun altro lo è. Cerchiamo di far funzionare le cose come sono, ognuno nel proprio piccolo».

«Questa visione ce l’abbiamo solo noi: ho dato i 15mila euro del mio tfr alle università della Pianura Padana per fare una ricerca sulla mafia e come agisce sul territorio, per esempio. Ecco cosa intendo per ‘fare ognuno nel proprio piccolo’, ma perché dobbiamo farlo solo noi dei 5 stelle?»

«Inizialmente ci venivano omessi dei dettagli – spiega, concludendo il suo intervento – ma ora, entrando nella ‘stanza dei bottoni’, stiamo cercando di sistemare le carte».

“La semplicità è una dimostrazione di umiltà di chi sta ricoprendo una carica prestigiosa rimanendo sempre con i piedi per terra e in mezzo ai cittadini”, subentra Antonio De Luca, elogiando il sottosegretario.

Di recente il deputato regionale è stato protagonista di un intervento contro la privatizzazione della sanità in Sicilia verso cui spingeva Gianfranco Miccichè. «Non c’è più pudore», ha riferito a Gaetti il portavoce pentastellato, raccontando l’episodio e allacciandosi così ad una domanda retorica che aveva posto il sottosegretario: «Come può essere che in una regione di 10 milioni di abitanti come la Lombardia, la più numerosa, non vi sia un direttore generale alla sanità?».

In Lombardia, la regione da cui la Sicilia dovrebbe prendere esempio secondo Miccichè, «la sanità funziona con le cooperative, spendendo anche di più – spiega De Luca – Perché privatizzare un sistema che manda più ambulanze di quante dovrebbe? Noi non siamo al governo regionale quindi non possiamo intervenire da soli su certe questioni, come la sanità, ma se il cittadino parla ed è informato ci dà un grande aiuto».

«Questo incontro è l’accento a ciò che noi facciamo quotidianamente nel nostro lavoro di opposizione per i cittadini», conclude invece Valentina Zafarana, ringraziando il sottosegretario per un’immagine lasciata: “Il movimento 5 stelle non ha guinzagli”. Forse, ammette la portavoce prima di dare spazio al dibattito, “l’unico guinzaglio a cui siamo legati è quello dei cittadini”.

Stamani, alle 10, presso l’Aula Magna della Corte d’Appello del Tribunale di Messina, si svolgerà invece il convegno dal titolo “Collaboratori e testimoni di Giustizia. Due figure a confronto. Ruoli, funzioni, criticità”, promosso da Aiga Messina e dall’Ordine degli Avvocati.

All’incontro interverranno lo stesso Sottosegretario, il deputato regionale Antonio De Luca, componente Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, il senatore Nicola Morra, presidente Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, il Procuratore Capo presso la Procura della Repubblica di Messina, Maurizio De Lucia, il Presidente della Camera Penale di Messina, Adriana La Manna, e il Presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati di Messina, Giovanni Irrera. Modererà l’incontro, invece, l’avvocato Alfonso Polto della Camera Penale di Messina.

Previsti, al termine del convegno, degli incontri istituzionali fra i portavoce del M5s e l’ordine degli Avvocati di Messina, la magistratura e la Procura messinese. Subito dopo, il sottosegretario Luigi Gaetti e il deputato Antonio De Luca, insieme a parte della deputazione cittadina nazionale e regionale del Movimento 5 Stelle, si recheranno in visita alla Prefettura di Messina, dove si terrà un incontro istituzionale con il Prefetto Maria Carmela Librizzi e le forze dell’ordine per fare il punto sulle principali tematiche inerenti la città e la provincia.

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