MESSINA. «Le difficoltà con cui gli abitanti del rione San Michele sono costretti a convivere le avevamo denunciate già nei mesi scorsi. Non una semplice denuncia, ma una vera e propria richiesta di intervento per la risoluzione di una situazione al limite». Così il consigliere comunale di Ora Messina Giandomenico La Fauci e la consigliera della V Circoscrizione Lorena Fulco commentano la condizioni di isolamento del Rione San Michele dopo l’incidente di questa mattina, che ha comportato il blocco dell’unica strada di collegamento con la città, al punto che molti automobilisti, dovendo andare a lavoro o portare i figli a scuola, hanno preferito attraversare il torrente limitrofo piuttosto che attendere l’arrivo dei soccorsi.

Una strada, quella di San Michele, che secondo i due consiglieri “non può essere considerata un’arteria credibile”. «Dopo l’ordinanza comunale – spiegano –  nessuna autovettura è stata più parcheggiata nel torrente, andando però a restringere la stradina che è complicata anche dal doppio senso di marcia. Le condizioni climatiche avverse, sempre presenti tra ottobre e marzo, peggiorano le condizioni del tratto, oltre a rendere pericoloso lo stato del torrente stesso».

«Sulla criticità delle condizioni del territorio abbiamo lanciato l’allarme, inascoltato in larga parte, già lo scorso ottobre – proseguono La Fauci e Fulco –  Tempi non sospetti perché conosciamo bene quello che sarebbe potuto accadere. Oltre alla manutenzione e alla pulizia dell’alveo avevamo chiesto un tavolo tecnico utile a comprendere la fattibilità della creazione di una via alternativa. Non è più possibile – attaccano – accontentarsi di piccoli interventi quando a rischio c’è l’incolumità di tanti cittadini. Oltre agli abitanti della zona, infatti, il tratto interessa chiunque voglia giungere ai villaggi collinari tramite San Michele. Un traffico continuo che, però, si interrompe in caso di forti piogge che peggiorano la via e ingrossano il torrente. Per l’ennesima volta dobbiamo ricordare come gli abitanti non abbiano alternative al parcheggio dei propri mezzi nel torrente, un rischio clamoroso per tutti».

Poi il riferimento all’incidente odierno, considerato “l’esempio tipico di quanto sia complicata la viabilità della zona. Le forti piogge hanno reso scivoloso il terreno, quasi scontato che qualcuno potesse imbattersi in un caso del genere. Le condizioni fisiche del tratto, però, hanno peggiorato le conseguenze andando a creare disagi e code difficili da smaltire. L’ambulanza chiamata a intervenire non è giunta celermente sul posto, tantissime persone sono rimaste bloccate dovendo rinunciare, senza colpe, alla propria giornata di lavoro. Per fortuna i varchi di accesso al torrente non sono stati chiusi, così alcuni automobilisti hanno trovato un’alternativa rischiosa per evitare il blocco e giungere sul posto di lavoro o nelle scuole”.

«Diventa paradossale – spiega ancora Lorena Fulco – che il passaggio da un alveo torrentizio diventi l’unica possibilità per evitare di rimanere bloccati per ore in una infinita coda. Un isolamento che umilia una zona popolosa e produttiva della nostra città. Non è plausibile – insistono i due – far passare in cavalleria situazioni del genere: gli incidenti sono sempre possibili, anche più gravi di quelli visti fin qui. Dovremmo riflettere su quanto possa essere difficile per i mezzi di soccorso arrivare sul posto, non solo in caso di sinistri ma anche per classici interventi magari in giorni piovosi. Non esistono più deroghe o parole – concludono – occorre convocare un tavolo tecnico che progetti una vera via di collegamento che escluda il passaggio dal torrente San Michele, non si può più posticipare sulla pelle dei cittadini. Come sempre si attendono le emergenze per intervenire, una pessima abitudine di troppe amministrazioni».

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