MESSINA. Il mago Atanus, celebre personaggio televisivo che esercitava la cartomanzia sulle reti private negli anni ’80 e ’90, è il protagonista di un film, Divinazioni del regista Leandro Picarella, in uscita la prossima settimana in tutta Italia.

Al secolo Achille Sidoti, Atanus era la star indiscussa dei cartomanti televisivi dell’era del 144, che monopolizzava i palinsesti notturni delle reti private cittadine (ma anche regionali e calabresi), fornendo, con un atteggiamento tra il comprensivo ed il paternalista ed un linguaggio che in una battuta passava dal professionale al pecoreccio, e dal greve al sapiente, consigli d’amore, salute, fortuna e numeri vincenti a chi chiamava i numeri in sovrimpressione, e che all’epoca, come tutti i sedicenti “maghi”, ebbe un clamoroso successo, che lo portò ad avere, oltre il suo studio a Messina, sedi in mezza Italia, ma anche condanne per truffa, e galera. Ancora oggi, sul suo profilo facebook (non aggiornato dal 2016), si definisce “il cartomante, il sensitivo, il grande mago del Peloro, u prufissuri, Achille, Atanus: specializzato in legami amorosi anche impossibili ed elimina rivali e qualsiasi negatività. Prepara potenti portafortuna. Da oltre cinquantanni!”

Il film di Leandro Picarella, regista, sceneggiatore e montatore siciliano, parla della sua storia: “Ho concepito il film durante i primi incontri con Achille Sidoti, il Mago Atanus, stanca star delle televisioni private del Sud Italia. Un uomo con i segni e le cicatrici di un passato vissuto tra galera, truffe, televisione e cartomanzia. Il suo tentativo di riadattarsi al mondo attraverso i mezzi del passato – la tv – mi ha dato lo spunto per riflettere sulle condizioni della nostra società, soprattutto nei luoghi in cui la superstizione, la paura, la povertà, il desiderio di un cambiamento improvviso, ne definiscono precisamente lo stato, ne tracciano un profilo. Achille Sidoti è un uomo del Novecento che vive nel nostro tempo, in una terra molto diversa da quella dove lui ha cominciato il mestiere di mago – se mai di mestiere si possa parlare – negli anni Sessanta. Un mondo che sembra aver perso la sacralità che ha sempre accompagnato l’uomo in ogni sua evoluzione, ma che in realtà è solo celata, nascosta nelle città come nelle campagne, nelle metropoli come nei piccoli paesini di montagna”.

Il film, prodotto da Qoomoon e Rai Cinema in co-produzione con Les Films d’Ici Méditerranée, sarà proiettato a Messina il 31 ottobre al cinema Iris

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