MESSINA. In che modo la vetrinizzazione del corpo alimenta le differenze e gli stereotipi di genere e come questi ultimi incidono sulla società attuale e sulla piaga della violenza di genere? È l’argomento su cui si si interrogherà domenica 08 novembre alle ore 20.45 nel corso del “webinar” trasmesso sulla pagina facebook di Volt Messina.

“Il corpo in vetrina: tra miti e stereotipi di genere” è il terzo evento online organizzato dalla sezione messinese del partito paneuropeo Volt, nel corso del quale interverranno tre professionisti dell’Università di Messina: Stefano Agosta, Costituzionalista; Francesco Pira, Sociologo e Docente di Comunicazione; Katia Trifirò, Docente di Discipline dello Spettacolo e giornalista.

«La società – commenta Veronica Pagano, promotrice del progetto – ci ha educato a pensare e agire secondo modelli stereotipati. I due sessi sono percepiti come opposti e complementari: l’uomo deve essere virile, forte; la donna, a suo tempo, deve rispettare determinati canoni di comportamento ed essere subalterna all’uomo».

«Viviamo in una società complessa che, da un lato, decanta il diritto ad esibire il proprio corpo, dall’altro, impone il rispetto di rigidi canoni di bellezza – prosegue Pagano – una società profondamente sessista che enfatizza gli stereotipi di genere in ogni ambito, anche in quello dello spettacolo. La violenza sulle donne è fenomeno altrettanto complesso. Volt vuole andare alle radici del problema per meglio affrontarlo», conclude.

 

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