MESSINA. Suddivisione tra serate “senior” riservate ai maggiorenni e “junior”, in cui sarà vietata la somministrazione e la esposizione di alcolici anche per gli avventori di maggiore età. Una piccola area dove consentire ai clienti di “decongestionarsi” all’uscita dei locali, con strumentazione per l’esecuzione, su base volontaria, dell’alcol test. Un apposito codice di autoregolamentazione che si chiamerà “Non mi bevo il cervello”, stabilendo fin da ora la possibilità per ogni locale di esporre una vetrofania con la quale si segnalerà l’adesione.

Sono alcune delle misure di contrasto alla movida selvaggia che l’amministrazione, insieme a Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato, ha studiato e conta di mettere in atto al più presto. Il giro di vite all’intrattenimento delle notti dei finesettimana comprenderà anche una maggiore attenzione nei confronti dell’ordinanza di regolamentazione delle emissioni sonore da parte dei locali, regolarmente disattese, come ha spiegato l’assessore alle Attività produttive Dafne Musolino.

Secondo l’ordinanza sulla carta piuttosto draconiana entrata in vigore un anno fa, i gestori dei locali dovrebbero non solo avere limiti alla diffusione della musica all’esterno dei locali, ma “rispettare il decoro dei luoghi, provvedendo a mantenere l’ordine e la pulizia degli spazi pubblici oggetto dell’occupazione con sedie tavoli e dehors, soprattutto rispettando i limiti di occupazione suolo senza invadere gli spazi dei privati e curando di non collocare elementi che non sono coerenti con l’arredo urbano (cannucciati, grigliati, vasi porta piante, barriere di vario tipo, etc.)”, rispettare “le prescrizioni in tema di divieto di somministrazione di bevande da asporto in vetro, che dà luogo all’abbandono di quantità di bottiglie nelle piazze, nelle scalinate e lungo il ciglio delle strade” e quelle dell’ordinanza plastic free, con divieto di utilizzo della plastica monouso e obbligo a conformarsi alle prescrizioni in tema di materiali compostabili. Niente di tutto questo, secondo Dafne Musolino.

Niente di tutto questo. Anzi, l’esatto contrario. “si è accertato che numerosi locali hanno stravolto il senso dell’Ordinanza, organizzando dei veri e propri spettacoli all’esterno del proprio locale, in assenza di qualsiasi licenza e/o autorizzazione”, si legge nel verbale del tavolo tecnico. Non solo: “il mancato rispetto sulle prescrizioni dell’ordinanza sindacale in merito al divieto di somministrazione di bevande da asporto in contenitori di vetro, dà luogo non solo alla prescritta sanzione amministrativa ma anche, alla seconda violazione accertata, alla denuncia del trasgressore ai sensi dell’art. 650 c.p., con eventuale sospensione e/o revoca della licenza“, spiegano dall’amministrazione.

Capitolo discoteche, di recente molto caldo. Secondo la Municipale, “nel corso dei controlli eseguiti nelle ultime settimane, sono state riscontrate alcune sistematiche violazioni delle licenze rilasciate come il mancato rispetto del limite numerico per la presenza nel locale di un numero di avventori superiore a quello consentito, il mancato rispetto delle zone interdette (zone soppalcate, locali di sgombero, scale etc…) cosi come previsto nella licenza del Questore, il mancato rispetto delle ulteriori prescrizioni di sicurezza (estintori, segnalazione uscite di emergenza, mancata affissione della pianta del locale, violazione dei sigilli nelle apparecchiature per la diffusione del suono; etc.), la somministrazione di alcolici ai minori”.

“L’Assessore richiama i Gestori al rispetto integrale delle prescrizioni, rammentando che in ogni licenza viene espressamente previsto che il mancato rispetto delle prescrizioni determina la sospensione della licenza stessa”, conclude il verbale

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