MESSINA. Sarà questa sera, a piazza Immacolata di Marmo, l’iniziativa del coordinamento Messina-Palestina per dedicare la giornata internazionale del rifugiato alla popolazione palestinese da 75 anni nei campi profughi in Libano, Siria, Giordania, a Gaza e in Cisgiordania. 

La giornata, indetta dall’Onu e celebrata ogni 20 giugno, sarà quindi occasione per mantenere viva l’attenzione sulla questione palestinese, anche in vista del corteo previsto per sabato 22 dalle 17:30.

L’appuntamento di oggi è alle 21:00 a piazza Immacolata di marmo, sotto la torre del Duomo, per parlare di Palestina, diritto d’asilo e diritti umani. Il Coordinamento riferisce di “milioni di persone per lo più senza cittadinanza, senza accesso alle protezioni derivanti dallo status di rifugiato, con limitazioni fortissime alla libertà di movimento, all’accesso all’istruzione, alla sanità, al diritto all’abitare. Nei campi profughi vi è una violazione sistematica dei diritti umani, a queste persone, vittime della Nakba, è negato il diritto al ritorno a casa, una casa che non esiste più o è stata requisita dallo Stato israeliano.”

 A seguire il gruppo Abbalamu inviterà i presenti a sperimentare alcuni passi di danza della tradizione palestinese che verranno poi riproposti anche sabato, a fine corteo.

Il Coordinamento sarà presente già dalle 19:00 con un banchetto informativo e la campagna di raccolta fondi per la popolazione di Gaza.

Si ricorda inoltre che l’appuntamento di sabato è alle 17:30 in piazza del popolo.  L’itinerario del corteo spazierà poi da Largo Seggiola, via Cesare Battisti, via Tommaso Cannizzaro con sosta all’Università, via Cesare Battisti, via Giuseppe Garibaldi, Piazza Unione Europea. 

Questi gli obiettivi della manifestazione del 22:

• Il cessate il fuoco immediato e incondizionato;
• L’ingresso senza alcuna limitazione degli aiuti umanitari;
• Il ritiro IMMEDIATO dell’esercito israeliano e la fine del sistema coloniale e dell’apartheid in tutto il territorio palestinese;
• L’applicazione del diritto internazionale e l’adozione immediata delle misure emanate dalla Corte Internazionale di Giustizia;
• L’applicazione del diritto al ritorno;
• La fine immediata dell’accordo stipulato tra l’Università di Messina e la Hebrew University of Jerusalem, direttamente coinvolta nell’avanzamento tecnologico dell’esercito israeliano, nella repressione del dissenso, e nelle violenze sulla striscia di Gaza;
• Che l’Italia e le sue istituzioni interrompano i rapporti di compravendita di armi con l’industria bellica israeliana (ad esempio la Israel Aerospace Industries e la Elbit Systems, aziende che fanno profitti sulla morte di innocenti). Chiediamo inoltre lo stop all’esplorazione delle zone ricche di gas a largo di Gaza sotto mandato israeliano da parte di ENI Spa; ed infine, la fine della partecipazione dello Stato italiano con la fabbrica di morte Leonardo Spa.
• Lo STOP all’invio di armi e a qualunque tipo di cooperazione politica, economica, e sociale con lo Stato e le aziende israeliane

Locandina corteo 22 giugno, Cease Fire now!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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