MESSINA – Si è conclusa con 51 rinvii a giudizio l’udienza preliminare per i cosiddetti furbetti del cartellino al Comune di Furci siculo, i casi degli impiegati che strisciavano il badge per conto di altri colleghi. Grazie ad una telecamera nascosta, gli investigatori spiarono le entrate e le uscite dei dipendenti tra giugno e luglio del 2015. La vicenda è stata al centro dell’udienza preliminare, presieduta dal gup Daniela Urbani che ha disposto il rinvio a giudizio per tutti così come era stato chiesto dallo stesso pubblico ministero Roberto Conte. L’inizio del processo è previsto per il 3 luglio 2019 davanti alla Prima sezione del tribunale. Il giudice ha disposto il proscioglimento parziale nei confronti di uno indagato.  A vario titolo devono rispondere di truffa e false attestazioni della presenza in ufficio mediante la marcatura del badge marcatempo in orari non conformi all’effettiva presenza in servizio. L’accusa contesta di essersi allontanati dal posto di lavoro senza far risultare  la loro assenza  oppure  la strisciatura del badge per conto di altri colleghi in modo da attestare la presenza quando invece non erano al lavoro.

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