MESSINA. «I dati turistici legati al nostro territorio pongono in risalto la grande concentrazione di presenze d’italiani e stranieri nei posti rinomati di Taormina, Isole Eolie e Capo d’Orlando e una minuscola percentuale, soltanto il 4,2 % dei turisti nella città di Messina. Un quadro già letto e analizzato negli anni passati, che si ripropone in tutta la sua tragicità ad ogni fine stagione». Inizia così la riflessione di Franco Tiano, imprenditore, operatore turistico ed esponente del Movimento Siciliano d’Azione, sui numeri del turismo a Messina, messi a raffronto con quelli della provincia e del resto d’Italia. In base ai dati riportati in un report, il comune di Messina è ultimo fra le grandi città del Bel Paese per ciò che concerne il tasso di ricettività turistica, ovvero il numero di posti letto totali ogni 100’000 abitanti (appena 1.01). A differenza del capoluogo, con 8.15 posti letto ogni 100’000 abitanti, l’intera area metropolitana si colloca invece al 3° posto in tutta Italia, preceduta solo dalle città metropolitane di Firenze e Venezia.

«Come mai nessun amministratore ritiene di doverne prenderne coscienza, per tentare una risalita? Chi è delegato ad effettuare una seria ed incisiva programmazione mirata alla soluzione dei problemi che impediscono di ottenere dati migliori?», si chiede Tiano.

«La città sembra si sia arresa, che non voglia nemmeno più difendere il proprio territorio. Eppure – prosegue – possiamo affermare, incondizionatamente, che il turismo apporti ricchezza pregiata. In tante città della Sicilia, infatti, il turismo ha contribuito a sviluppare posti di lavoro, anche attraverso l’indotto. Messina, oltre a delle belle coste balneari, ha un territorio collinare di una bellezza inaudita, che sta soffrendo spaventosamente, scomparendo lentamente per mancanza di cure e di piani di sviluppo. Un territorio che attende di essere messo in gioco per uno sviluppo ecocompatibile, che mescoli l’unicità dei panorami alle risorse agricole, marinare e alle tradizioni. La città non reagisce. Anche chi si occupa d’informazione e di cultura e chi trascende nella conoscenza, non si esprime e se lo fa, non tocca i temi delicati della responsabilità, che è conclamata dal fatto che nulla si è fatto e nulla emerge dagli amministratori sia locali, regionali o di oltre lo Stretto, per dare al nostro territorio il giusto valore turistico. Questo lo evinciamo e lo costatiamo ad ogni resoconto stagionale, che gli enti sono obbligati a produrre. Eppure la città vanta intellighenzia a non finire. Storici, matematici, letterati ed esperti della penna, non contribuiscono da tempo nel richiedere lumi, condizionando, come avveniva un tempo, l’operato degli amministratori.  Dove sono finiti i tempi in cui la stampa, ad esempio, stimolava il dibattito e scandiva i tempi sulle cose che la città aveva bisogno? I tempi della programmazione della Fiera Internazionale, di Tao Arte a Messina e delle manifestazioni di grande spessore artistico e culturale, che davano lustro alla città? Sembra che oggi gli stati generali, siano interessati alle liti tra fazioni, alle penose diatribe politiche ed alle sconcertanti controversie tra guelfi e ghibellini. Bisogna ritornare al passato, quando sui temi d’interesse collettivo la città si univa a riccio e faceva la differenza. Una città che non è unita in nessun punto di programma, in nessun progetto di sviluppo e che corre appresso a dei politici, dividendosi, non per convinzione ma per convenienza, contribuisce allo scempio e non può pretendere delle risalite. Una città che si divide anche per territorio, come è avvenuto con il progetto Montemare, non ha più le ragionevoli motivazioni per fare bene. Rimane ingabbiata in una continua diatriba tra fazioni e si farà sempre scudo di sterili, improduttivi e perenni, critiche sull’operato altrui».

«Oggi, la città è quella che aspetta il posto negli Enti, che per questo si genuflette al cospetto del politico e ne subisce il potere e l’arroganza. I cittadini devono però sapere che i posti assegnati nel settore pubblico sono limitati e che le necessità invece sono tante.  Se tutti noi non ci rimbocchiamo le maniche e pretendiamo che Messina diventi una città produttiva, non otterremo risultati e saremo sempre in attesa di leggere i peggiori risultati di crescita economica ed occupazionale per la nostra città. Invito chi ha un ruolo istituzionale e gli stati generali locali, di fare una seria riflessione su quanto scritto e di avviare un serrato confronto con i politici, costringendoli a costruire un futuro migliore per i nostri figli. La città non può interessarsi soltanto di politica e vivere di entusiasmo e speranze esclusivamente durante i periodi del confronto elettorale. Abbiamo un esercito di turisti che ci circondano nel periodo estivo, si inizi a pensare come attrarli e farli soggiornare anche a Messina», conclude.

 

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
gia da me
gia da me
27 Gennaio 2023 0:04

Si deve iniziare, prima di ogni qualunque cosa, ad avviare la realizzazione dell’ AEROPORTO DEL MELA !!