Niente smuove la frana di Letojanni, neanche il G7. Sebbene la protezione civile abbia convocato un tavolo a Palermo lunedì scorso per scuotere l’iter, con il sindaco di Letojanni, Alessandro Costa e i vertici del Consorzio autostrade. E dal Cas fanno sapere che non ci saranno altri ritardi ma non sarà possibile terminare la messa in sicurezza, cioè l’asportazione dei detriti, entro maggio. Mentre partono i progetti per Taormina, quindi, il versante messinese resta escluso: d’altronde i giganti del mondo non passeranno da lì. Viaggeranno dall’aeroporto di Catania verso Taormina. Perciò pazienza per quella frana che blocca l’autostrada Messina – Catania (direzione Catania). Una frana, è bene ricordarlo, lì dall’ottobre del 2015, ovvero da 16 mesi. Un ritardo dovuto principalmente al rimpallo di responsabilità. Cuore della diatriba era a chi spettasse la potestà dei lavori. Questione però risolta a dicembre: i lavori spettano al Consorzio autostrade e saranno finanziati dalla Protezione civile che su contabilità speciale smuoverà 4 milioni e 200 mila euro per il consolidamento e sei milioni per la realizzazione di una galleria paramassi, per evitare cioè che l’evento franoso possa, nel ripetersi, investire nuovamente la corsia autostradale.

E dal Cas avvertono però: che non si faccia in tempi accelerati in vista del G7 non è un male, i lavori vanno fatti per bene. Il geologo La Spina ha infatti appena richiesto ulteriori indagini.

Studi che non dovranno durare più di un paio di settimane, come richiesto dalla Protezione civile, ma che sono necessari per la realizzazione di un intervento efficace e stabile. Intanto è stato individuato il responsabile unico del procedimento, l’ingegnere Giacomo Bicchieri, il progettista è invece l’ingegnere Alfonso Schepisi e Manlio Marino è stato nominato dal Cas come strutturista. Non resta che questo ulteriore approfondimento gelogico e la pubblicazione del bando. E dal Cas assicurano che non ci saranno altri ritardi. Ma per ritornare alla normalità bisognerà attendere ancora un po’, sicuramente ben oltre il G7.

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