MESSINA. Dal teatro in Fiera, discussione che si era infiammata qualche settimana fa con la demolizione (e il progetto di ricostruzione) del manufatto, il tema si è piano piano spostato sul ruolo dell’Autorità portuale, titolare delle aree dall’Annunziata al porto storico, parte delle quali saranno oggetto di riqualifica.

A dare il la alla querelle è stato l’ex ministro Giampiero D’Alia in un caustico post su facebook. Al quale, qualche giorno dopo, ha risposto l’amministratore delegato di Caronte & Tourist VIncenzo Franza.

“Non è chiarissimo se e quanto l’intervento dei giorni scorsi dell’On. Gianpiero D’Alia sul vizio peloritano dei “dibattiti del giorno dopo” sia favorevole all’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto. La considerazione del ruolo strategico di quell’istituzione non può comunque prescindere da poche ma chiare valutazioni di sistema, che si proverà qui a sintetizzare. La mission delle Autorità Portuali – riflette Franza – è quella di incrementare i traffici portuali. Come ciò possa concretizzarsi attraverso la programmazione e gestione di aree pregiatissime della città (quelle, per intenderci, che vanno dalla sede della Guardia Costiera al Baby Park) è onestamente un arcano. L’unico “merito” dell’AdSP parrebbe, infatti, quello di essere stata nominata dal Governo centrale contro il parere delle due regioni interessate. E poi parliamo di aree che sono nella giurisdizione dell’AdSP solo perché al loro interno ci sono gli approdi di Rada San Francesco e perché, al tempo, un ulteriore approdo avrebbe dovuto essere realizzato all’Annunziata. Un attimo dopo il trasferimento di tutto il traghettamento a Tremestieri – aggiunge Franza -una territorialità così ampia non avrà più alcun motivo di esistere. Le aree dalla foce del Boccetta a quelle dell’Annunziata sono peraltro regionali (diversamente dalla zona falcata), per cui è sufficiente un decreto per riportarle nell’ambito originario e quindi immaginare un adeguato modello di sviluppo per la parte più pregiata del nostro territorio, guidato dalle Istituzioni locali cui   spetta tale compito. Avemmo modo di esprimere tutte le nostre perplessità sull’accorpamento con Gioia Tauro, soluzione tanto cara all’on. D’Alia, ma anche sull’attuale, gracile struttura dell’AdSP dello Stretto.

“Continuiamo a essere convinti che un’Autorità unica per tutti Porti della Sicilia Orientale, con Messina candidata a ospitare un’Agenzia per la Mobilità per governare la specificità dei collegamenti dello Stretto, possa svolgere con autorevolezza e credibilità il ruolo che le competerebbe ai sensi della Legge istitutiva. Il forzoso oblio – dice Franza – ha evidentemente arrugginito l’empito garantista che pure aveva caratterizzato l’agire politico dell’On. D’Alia, il quale lascia cadere con apparente nonchalance un’affermazione apodittica sulla ‘ndrangheta che – a suo dire – “avevamo già sulle navi traghetto senza essercene accorti”. Un’affermazione gratuita, ma soprattutto superficiale e populista, che non fa onore a chi l’ha pronunciata e che davvero stona sulle labbra di chi ha ricoperto ruoli apicali in politica e nelle istituzioni. L’On. D’Alia è avvocato e non può non sapere che lo stesso Procuratore di Reggio Calabria, nel presentare il provvedimento a carico di Caronte & Tourist, ha riconosciuto la terzietà della Società rispetto alla criminalità organizzata disponendo conseguentemente un’amministrazione giudiziaria che affianca, e non sostituisce, gli organismi di governo dell’azienda, che restano in carico con pieni poteri. La ricerca dell’audience – conclude l’AD di Caronte & Tourist – gioca evidentemente brutti scherzi. Oppure è vero che di notte tutti i gatti sono bigi…”

Di seguito la breve controreplica di D’Alia:

“Non polemizzo con nessuno e non capisco la dichiarazione dell’ingegnere Vincenzo Franza. Le mie erano considerazioni politiche legate alle affermazioni (politiche) del tempo contro l’Autorita’ Portuale con Gioia Tauro. Quindi non saprei a chi e cosa replicare”.

 

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