MESSINA. In piazza contro il “salvaMessina”. Dopo Cgil e Uil, che manifesteranno davanti a Palazzo Zanca il prossimo 31 ottobre, alle 10, a dire “no” al Salva Messina ci saranno anche i lavoratori edili della Feneal Uil, che spiegano le ragioni della protesta in un lungo comunicato a firma del segretario generale Pasquale De Vardo.

«Nel suo ennesimo, quanto patetico, comizio – si legge nella nota – il sindaco De Luca ha ritenuto utile ed opportuno infierire sulla grave crisi che sta colpendo il comparto edile messinese; infatti, durante il suo ultimo monologo di domenica scorsa, il sindaco, vista la grave perdita occupazionale di cui è stato vittima l’intero ramo delle costruzioni, ha ironicamente chiesto cosa avessero fatto le categorie sindacali del settore dell’edilizia. Il sindaco De Luca evidentemente trascura che nel corso degli anni scorsi abbiamo reiteratamente e pubblicamente lanciato il grande allarme e abbiamo contestato il lassismo delle vecchie amministrazioni arrivando anche ad occupare la sala giunta al termine di una grande mobilitazione popolare. Ma evidentemente De Luca era concentrato in altre attività e questioni. Infatti, il sindaco di Messina ignora che al termine di quelle battaglie epiche, che videro il forte protagonismo della Feneal-Uil insieme alle altre Categorie confederali, siamo riusciti ad ottenere un protocollo d’intesa finalizzato alla garanzia occupazionale delle maestranze messinesi negli appalti pubblici del comune di Messina. Grazie a quel protocollo, nonostante la crisi drammatica del settore che abbiamo ripetutamente denunciato, siamo riusciti a garantire occupazione ai lavoratori edili messinesi anche in cantieri importanti come, per esempio, quello del viadotto Ritiro».

«Il sindaco De Luca – prosegue il testo – ha decisamente ragione quando dice che è diverso dal suo predecessore, infatti mentre Accorinti era contrario alla costruzione del Ponte, l’attuale sindaco di Messina è pesantemente allergico ai lavoratori ed al mondo del lavoro. Proprio in un recente incontro, De Luca ha dichiarato che se le ingenti risorse provenienti dal masterplan e dai patti per Messina e per la Sicilia andranno perse,  perchè dovranno essere impiegate entro il 2021 e spese addirittura entro il 2022, non si sentirà colpevole poiché la responsabilità a suo dire è (come sempre) di quelli che c’erano prima. A nostro avviso la casa brucia e non c’è più tempo da perdere,  la rimodulazione del masterplan che da quattro mesi giace sempre più impolverato nella scrivania del sindaco doveva essere evitata poiché, con lo scarso tempo residuo, è sbagliato azzerare tutto e ripartire da capo. I tempi non ci sono e con questa scelta i soldi si perderanno sicuramente con grave nocumento per la città, per i messinesi, nonché per i lavoratori e per le imprese del settore edile. Queste risorse potrebbero creare occupazione a circa 10.000 lavoratori edili disoccupati con le positive ricadute per le famiglie, i consumi e l’economia messinese. A nostro avviso il problema è quello di rimodulare il masterplan, ma quello di snellire l’iter attraverso la rapida approvazione dei progetti esecutivi».

«Pertanto, al sindaco De Luca, che nel suo monologo ha chiesto ha chiesto cosa avessero fatto le organizzazioni sindacali di Categoria – si legge ancora – possiamo dire cosa faremo nell’immediato futuro: insieme ai lavoratori disoccupati del settore dell’edilizia scenderemo in piazza e saremo presenti mercoledì 31 ottobre alle ore 10.00 a Piazza Municipio per respingere il suo piano “Ammazza Messina”. Saremo in piazza anche per chiedere cosa intende realmente fare per i tanti lavoratori edili in cerca di occupazione, considerato che da oltre quattro mesi il sindaco annuncia l’inizio dei lavori di realizzazione degli approdi Tremestieri (lavori consegnati all’impresa a marzo 2018), ma che ancora oggi non vedono il tanto agognato inizio lavori. Inoltre, considerato che De Luca aveva pensato di chiudere le scuole di Messina e provincia perché andavano giustamente messe in sicurezza, gli chiediamo che fine abbiano fatto i lavori per rendere agibili e sicure le scuole che furono riaperte senza alcun intervento finalizzato a garantire l’incolumità dei nostri ragazzi? Infine, considerato che il sindaco ha giustamente lanciato la questione risanamento, tranne poi dimostrare che era e resterà solo un suo personale slogan da comizio e senza alcuna visione strategica di sviluppo sociale ed occupazionale, perché non ha previsto la costruzione di alloggi ma si è basato soltanto sull’eventuale acquisto di immobili dei soliti noti…? Insomma, nell’ultimo comizio il sindaco di Messina non ha fatto altro che predicare tutto ed il contrario di tutto, oltre al fatto che dai suoi, ormai noiosi, monologhi non è ancora emerso un vero piano sociale ed  un progetto occupazionale utile allo sviluppo e alla crescita della nostra città. La Feneal-Uil insieme ai lavoratori edili disoccupati, il cui comparto è stato da sempre il volano dell’intera economia messinese, aspetta risposte e fatti concreti. E’ venuto il momento che il sindaco De Luca la smetta di fare il calunniatore e di dileggiare il Sindacato e i lavoratori e, come egli stesso ha dichiarato, tenuto conto che anche il padre era un operaio edile, vesta finalmente i panni di Sindaco della città, ruolo per cui è stato votato anche dagli edili messinesi nella speranza, fino ad oggi pesantemente tradita, che realizzasse qualcosa di positivo per il mondo del lavoro e per il settore edile».

 

 

 

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Dino Giuttari
Dino Giuttari
24 Ottobre 2018 12:00

Se l’estensore di questo comunicato sindacale ci volesse spiegare la coerenza ed il nesso logico consequenziale del seguente passo.., gliene saremmo grati:…infatti mentre Accorinti era contrario alla costruzione del Ponte, l’attuale sindaco di Messina è pesantemente allergico ai lavoratori ed al mondo del lavoro”. Incomprensibile. Senso di colpa? Lapsus o illogicitá freudiane?