MESSINA. Per tenere in uno stato di decenza le spiagge messinesi non basta la pulizia straordinaria da metà maggio ai primi di giugno e quella ordinaria da luglio a settembre. Perché contro le abitudini da uomini delle caverne di gran parte dei frequentatori e bagnanti del litorale libero, nemmeno la programmazione può nulla. E dire che quest’anno sembrava tutto andare per il verso giusto: un appalto da ventimila euro gestito dall’Ato3 per una pulizia straordinaria, poi il subentro di Messinambiente per la collocazione dei cestini nella spiaggia libera e la pulizia ordinaria. Questo nei piani.
Ovviamente, tutto è andato storto. Sin dall’inizio. L’appalto, previsto dall’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua per quarantamila euro, si è ridotto della metà, con conseguente dimezzamento degli interventi. Ed è terminato troppo presto. E Messinambiente a piazzare cassonetti e pulire non ha ancora nemmeno iniziato, e non si sa se lo farà mai.
E quindi è bastato lasciare “incustodita” per un paio di giorni la porzione di spiaggia libera dopo i lidi di capo Peloro per trovare, nel giro di una settimana, resti di falò, cartoni di pizza, bottiglie di plastica, vetro, lattine e cartacce. Un immondezzaio.
A scattare le foto è stato un ragazzo, Walther Jelitro, che le ha commentate così: “L’unica spiegazione, per quanto amara, che riesco a darmi dinnanzi il triste spettacolo di un litorale invaso da rifiuti – ha raccontato Walther – è che ormai lo stato generalizzato di inciviltà ed insensibilità verso la cosa pubblica ed il viver comune siano la dimostrazione del fallimento del sistema educativo della famiglia, della scuola e della società civile: un paradosso in una società che giornalmente celebra giornate di sensibilizzazione verso la qualsiasi). Mi duole constatare che a buona parte dei messinesi (grandi e piccoli, perché quelle spiagge sono frequentate tanto dalle famiglie quanto dalle comitive di adolescenti) manchino le basi non solo dell’educazione ma persino del buon senso, se ritengono “normale” lasciare, a fine della giornata al mare, bottiglie, lattine e cartacce sulla spiaggia, con l’ottusa contraddizione che quei rifiuti finiscono per inficiare la fruizione del litorale persino a coloro che li gettano. Non c’è bisogno – prosegue – di essere risoluti ecologisti od ambientalisti per inorridire dinnanzi uno spettacolo naturale come quello di Peloro deturpato dalla mano dell’uomo. Evidentemente siamo una società ormai priva di ogni forma di sensibilità. E’ come se a casa mia gettassi l’immondizia per terra – conclude Walther con amarezza – non lo farebbe mai nessuno, ma appena usciti dalle proprie mura forse non percepiamo la città e la natura come qualcosa di ugualmente nostro”.
la spiaggia preferita dal sindaco scalzo, ma tanto lui ha i calli ai piedi, non si scalfisce.