MESSINA. “Sono in fase di avvio i primi interventi strutturali del Comune di Messina nell’area ex Sanderson”, a comunicarlo l’Amministrazione comunale con le motivazione espresse dal sindaco Federico Basile, dal vicesindaco Salvatore Mondello e dall’assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli. “Il definitivo passaggio di proprietà dell’ex Sanderson dalla Regione al Comune di Messina, rappresenta un risultato significativo per la città e tanto atteso da parecchi anni che consentirà all’Amministrazione comunale di avviare una programmazione concreta per la valorizzazione e il recupero dell’area”, ha spiegato Basile. Quali sono questi programmi?

Il comitato Ex Sanderson, che da tempo sostiene la necessità di ascoltare i territori nei quali sorgeranno le opere di riqualificazione, ha consegnato al comune di Messina il risultato dei dieci giorni di “summer school” di Coped, un modulo di alta formazione per ricercatori e professionisti di diverse discipline (pianificazione, architettura, ingegneria, antropologia, etc.) che si è tenuta nell’estate 2023 a Tremestieri, e che ha avuto come caso di studio l’area ex Sandersonuno dei fantasmi dell’industrializzazione di Messina del secolo scorso.

Cosa prevede il “masterplan” consegnato dal comitato (qui la versione breve del report, mentre a questo link la versione integrale) con l’idea di rigenerazione urbana dell’area? “Scongiurato” il centro congressuale a forma di delfino da cinquemila posti proposto dalla regione due anni fa (e definanziato qualche mese fa), sono stati individuati “ quattro diversi progetti chiave, strategici, integrati, ciascuno avente la capacità di contribuire a più di un obiettivo di sviluppo, simultaneamente“, si legge nel report. Il primo si chiama “Fabric(A)TRE – Azione creativa, Aggregazione, e Arte e Cutura”: si tratta di un “progetto di museologia sociale per l’istituzione di un laboratorio di ‘memoria viva’ di Messina Sud, che include un percorso di mappatura partecipata, attività di ricerca storica partecipata (archivio condiviso, storia orale, etc.), educative intergenerazionali, e di animazione culturale – si legge nel report – L’idea è di dare vita a uno spazio polivalente (museo di comunità/centro ricreativo- culturale/ centro servizi innovativi) negli spazi appositamente attrezzati dell’area Ex-Sanderson, che sia co-progettato e co-gestito dall’ente pubblico proprietario del sito e da una rete civica consolidata”.

La seconda idea sarebbe quella di un un progetto di incubazione e supporto allo sviluppo di un nuovo sistema produttivo per Tremestieri, “3M3 – Mille Mestieri per Tremestieri”. Questo nuovo sistema sarebbe “di natura circolare e basato sulla creazione di nuove catene del valore sinergiche rispetto a quelle esistenti – spiegano i promotori – Tra queste, in particolare, c’è la creazione di un centro di riuso, ossia un luogo in cui artigianato e commercio si basano sul recupero dei materiali non più utilizzati, a cui si deve affiancare una aggressiva campagna educativa sulla cultura del riuso. Le catene del valore sono pensate per mettere a sistema le opportunità di valorizzazione di risorse locali, non solo in termini di materiali, prodotti, scarti ma soprattutto di capitale sociale e culturale, secondo processi produttivi basati sui principi dell’economia circolare e in sintonia con gli ecosistemi naturali. Alcuni dei bisogni spaziali di queste nuove funzioni produttive sono localizzati in una porzione dell’Ex-Area Sanderson a cui viene parzialmente restituita una funzione di ‘vetrina’ delle capacità di produzione innovativa della popolazione locale“.

Ancora, c’è il progetto “FIHUMANA – Fiumara, mare, humans”, per la “riconnessione ecologico- ambientale e culturale della comunità di Tremestieri con il proprio mare, attraverso un processo che comprende la creazione di una taskforce per lo studio approfondito delle criticità e dei bisogni progettuali dell’ecosistema costiero (sistema delle fiumare, linea di costa, ambiente marittimo prossimo alla costa), i cui esiti possono essere messi a base di un progetto dimostrativo di rinaturalizzazione e miglioramento della fruizione comunitaria del tratto di torrente Zafferia in prossimità dell’area Ex-Saderson”.

E, infine, il progetto di riqualificazione incrementale e partecipata dell’area Ex-Sanderson “TreES park – Tremestieri Eco-Social Park“, finalizzato alla sua trasformazione “in uno dei più grandi e innovativi eco-parchi multifunzionali del Sud Italia, ispirato ai principi più avanzati di ecologia, solidarietà interspecie, e innovazione sociale inclusiva. Il processo di bonifica e riqualificazione spaziale del parco si basa su un progetto di coesistenza degli spazi ad alto valore ecosistemico con le necessità spaziali relative alle funzioni discusse nei progetti 1, 2 e 3″.

“Tutti e quattro i progetti hanno a che fare con il futuro dell’area Ex-Sanderson ma – si evidenza nella relazione – contrariamente all’approccio comprensivo seguito fino a oggi (prefigurazione di una ipotesi di un mega-progetto di riqualificazione di tutta la superficie disponibile, una tantum), la proposta CoPED è di pensare a  come vi possono favorevolmente “atterrare”, facendo diventare visibili, passo dopo passo, attività che è bene attivare immediatamente sul territorio (da subito, anche prima che sia effettuata la bonifica, attivando cambiamenti non in senso fisico ma partendo da fattori immateriali, culturali, di cittadinanza attiva, etc.). Queste attività di breve termine aiutano a identificare gli elementi fondamentali da considerare per la riuscita, nel medio e lungo termine, di ciascuno dei 4 progetti”.

Come si è giunti all’individuazione di queste quattro proposte? Grazie a sei diversi obiettivi specifici: Patrimonio e cultura (la valorizzazione comunitaria della memoria di un passato perduto capace di stimolare l’immaginario collettivo di un futuro basato sulla nascita di una nuova alleanza tra persone, società e ambiente. Senza illusioni che Tremestieri possa ‘vivere di solo turismo culturale’, l’obiettivo è quello di potenziare l’attuale percorso di museologia sociale già in atto); Ambiente (“la trasformazione di un’area
da sempre considerata la porzione di città «sacrificata all’altare dello sviluppo e della modernizzazione» in un caso esemplare di transizione ecologica, ossia di sviluppo di una nuova economia e una nuova cultura fondate su valori ecologici e di solidarietà inter-specie”); Qualità della vita e Servizi (“colmare il grave deficit di servizi per i residenti richiesti dalla normativa nazionale, con particolare focus sugli spazi verdi, per la socialità ed ecosistemici”); Attività produttive (“potenziamento delle attuali e creazione di nuove catene produttive, dando priorità all’impiego di risorse locali e alla massimizzazione delle opportunità lavorative”); Organizzazione della società civile (“potenziare la capacità progettuale, organizzativa e aggregativa della società civile di Messina sud, a partire da quei soggetti locali che si sono già impegnati nel promuovere pratiche di cittadinanza attiva e che hanno dimostrato, nel tempo e con le loro azioni, di avere inclinazioni e ambizioni in questa direzione”); Mobilità (“ripensare a come le persone potrebbero muoversi a Tremestieri, ma anche da e per Tremestieri, significa partire da un nuovo paradigma della mobilità basato sui principi di inclusione, sul rispetto dell’esistenza di una varietà di esigenze e preferenze, ben oltre l’unica alternativa oggi possibile, ossia l’auto privata”).

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