MESSINA. “Il delfino non si farà, e questa è senz’altro una buona notizia”. Così il Comitato nato per ottenere la rigenerazione dell’area ex Sanderson di Tremestieri commenta la notizia della revoca da parte della Regione Siciliana del finanziamento per la progettazione de “U Locu da Fera”, il centro fieristico e congressuale a forma di delfino che sarebbe dovuto sorgere negli spazi dell’ex industria agrumaria Sanderson.
“Accogliamo con favore questa decisione”, continua il Comitato, “perché il progetto regionale non aveva mai ottenuto il consenso della comunità locale, che non è stata adeguatamente coinvolta né consultata dalle istituzioni locali e regionali riguardo al futuro dell’area”. Al contrario, è stata la comunità stessa, guidata dalle associazioni locali, a prendere l’iniziativa. “Più di un anno fa”, ricorda il Comitato, “durante l’edizione 2023 della CoPED Summer School, è stato avviato un processo di ascolto e partecipazione attiva che ha coinvolto centinaia di residenti attraverso incontri pubblici, interviste, focus group e sessioni di co-progettazione”.
“Ciò che è emerso – precisa il Comitato ex Sanderson – è la necessità di un progetto di rigenerazione per la ex Sanderson che sia un caso esemplare di transizione ecologica, tuteli i luoghi fisici e offra spazi di aggregazione, migliori mobilità e servizi, crei economia e lavoro, valorizzi tradizioni e patrimonio culturale”. Progetti in linea con questi criteri sono stati sviluppati durante la CoPED Summer School e presentati al Consiglio Comunale di Messina insieme al report delle attività svolte dalla scuola estiva. Dopo l’esperienza della CoPED, la comunità ha sostenuto con determinazione la creazione del Comitato, che ha svolto un ruolo fondamentale nell’azione di sensibilizzazione e pressione sulle istituzioni e sull’opinione pubblica.
Da allora il Comitato lavora sul territorio per creare un’alternativa al progetto regionale U Locu da Fera che “si è dimostrato completamente scollegato dalle reali necessità del territorio, ignorando il bisogno di un approccio che metta al centro la tutela ambientale, la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo di opportunità economiche locali”. “Il contrasto tra la visione partecipativa emersa in questo anno di attività e il progetto calato dall’alto è stato un catalizzatore cruciale per la mobilitazione della comunità locale”, spiega una nota.
“Ora che il delirante progetto della Regione Siciliana è stato definitivamente archiviato“, affermano gli attivisti, “rimane una priorità assoluta la bonifica e messa in sicurezza dell’area ex Sanderson, una vera e propria bomba ecologica che contiene amianto, oli industriali infiltrato nel terreno e rifiuti di vario genere”. A tal proposito, il Comitato ricorda che, a giugno 2024, l’Ente di Sviluppo Agricolo regionale, proprietario dell’area, ha stanziato un budget di circa 900mila euro per i lavori di bonifica. “Il nostro impegno”, dichiarano, “sarà ora di vigilare attentamente sui tempi e sulle modalità di assegnazione di questi lavori, per garantire che la bonifica avvenga nel più breve tempo possibile”. Ma il Comitato non si ferma qui e ricorda la necessità che i fondi regionali non vengano dispersi ma, al contrario, servano a ripensare a un nuovo progetto democraticamente partecipato. “Abbiamo ottenuto dall’amministrazione comunale l’impegno a convocare un incontro per discutere del futuro dell’area, incontro a cui verranno invitati i Deputati e le Deputate messinesi all’Ars e in Parlamento, il Presidente della Regione Siciliana, gli Assessori Regionali competenti e l’Ente di Sviluppo Agricolo”. L’obiettivo è chiaro: “Vogliamo che la comunità di Tremestieri e dei villaggi limitrofi sia realmente coinvolta nel processo di rigenerazione dell’area, affinché si possa elaborare un piano condiviso che rispecchi le vere esigenze e aspirazioni dei residenti”.
“Continueremo a fare pressione affinché questo incontro si tenga al più presto e produca risultati concreti, perché solo con il reale coinvolgimento della comunità possiamo garantire un futuro sostenibile e partecipato per l’area ex Sanderson“, concludono le attiviste e gli attivisti del Comitato.