MESSINA. «Come consigliere della Sesta Municipalità, ritengo doveroso segnalare pubblicamente una situazione di pericolo e abbandono che coinvolge un immobile di proprietà del Demanio dello Stato un tempo gestito dall’Università degli Studi di Messina, oggi totalmente ricadente nella competenza del Demanio dello Stato Regionale». Così l’esponente della VI Municipalità Massimo Costanzo, in riferimento allo stabile che ospitava l’ex Istituto talassografico, situato «in un punto strategico del nostro territorio del villaggio Ganzirri» e che «da anni versa in condizioni di degrado, non solo sotto il profilo strutturale e della sicurezza, ma anche sotto il profilo sociale, ambientale e culturale».

«In una nota ufficiale da me trasmessa, ho chiesto con forza che si attivi un percorso sinergico tra Comune, Università e Demanio per restituire dignità e funzione a questo spazio, con un progetto concreto e ad alto valore pubblico. La proposta è chiara e visionaria – spiega Costanzo – realizzare un centro multifunzionale utile alla collettività, che potrebbe ospitare: il Museo del Mare, per valorizzare la memoria marittima e l’identità di Ganzirri; la sede della Pro Loco Capo Peloro, presidio civico e culturale del territorio; e un Ufficio del Polo Turistico, che sappia accogliere, orientare e promuovere il nostro patrimonio naturale e storico. Tale iniziativa è rafforzata anche dalle note allegate provenienti da diversi Dipartimenti comunali, che confermano la necessità urgente di intervenire e aprono spiragli di collaborazione tra Enti».

«Questo è un tema che ha un forte impatto sul tessuto urbano e sociale della nostra Municipalità – aggiunge – Non parliamo solo di mattoni o di competenze tecniche, ma di visione politica, di recupero del senso civico e di dignità urbana. Il mio impegno politico non si limita alle battaglie ordinarie. Continua, giorno dopo giorno, nella cura delle aree dimenticate, come quella dello IACP di pochi giorni fa nel villaggio di Torre Faro, nella valorizzazione del patrimonio pubblico e nella ricostruzione del rapporto tra istituzioni e cittadini», conclude Costanzo in riferimento all’immobile di via Scuole (qui il link alla notizia).
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