MESSINA. Se non fosse stato per lo straordinariamente piovoso mese di maggio col suo sostanzioso surplus pluviometrico che è bastato fino ad oggi, la Sicilia sarebbe oggi attanagliata da una siccità mai vista prima. Lo spiega il Sias, servizio informativo agrometeorologico della Regione Siciliana, che segnala, nelle aree centromeridionali, uno stato di “siccità severa ed estrema a breve termine“. Per “breve termine” si intende una rilevazione a tre mesi, in cui si fa sentire sia l’effetto dell’estate, naturalmente avara di piogge, ma soprattutto di settembre (e ottobre, ancora più asciutto di settembre, non è ancora stato preso in considerazione), nel 2023 il meno piovoso degli ultimi vent’anni, che secondo l’istituto fa risaltare la scarsità di precipitazioni che “per alcune aree è stata particolarmente marcata soprattutto nel mese di settembre”. Tradotto, in Sicilia a parte qualche giorno (e qualche bomba d’acqua, che ai fini della siccità non rileva, dato che l’acqua, molta e in poco tempo, non ha tempo di penetrare nel terreno e scivola verso valle allagando invece che “bagnando”), non piove praticamente da tre mesi.

L’indice SPI (Standardized Precipitation Index) a tre mesi (foto sotto) cambia drasticamente a causa dell’uscita del mese di maggio dalla finestra di osservazione, mettendo in evidenza condizioni di siccità moderata in diverse aree dell’Isola e condizioni di siccità severa o addirittura estrema soprattutto nella provincia di Caltanissetta e nella parte occidentale della provincia di Ragusa.

L’analisi delle mappe di siccità a medio termine (foto sotto) è invece condizionata invece ancora dalle precipitazioni anomale della seconda parte della primavera, che pesano sugli indici pur essendosi ormai esaurito nelle aree più critiche l’effetto di quelle piogge non solo dal punto di vista agronomico, ma anche dal punto di vista idrologico. E infatti l’indice SPI a 6 mesi risente invece ancora dell’anomalia di maggio, presentando un quadro dove le aree in stato di umidità moderata e severa sono addirittura in aumento su parte della fascia tirrenica, mentre valori negativi sono presenti su parte del settore sud-orientale.
Le cose tornano a farsi preoccupanti osservando l’indice SPI a 12 mesi: la mappa del terreno dopo un anno di precipitazioni, vede un significativo aumento delle condizioni di siccità moderata sul settore ionico, con la maggior parte del territorio regionale in condizioni prossime alla normalità.
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