MESSINA. “Vi chiediamo scusa per i cumuli di monnezza in giro per la città”. Il sindaco Cateno De Luca chiede perdono ai messinesi per l’emergenza rifiuti dell’ultima settimana, se ne assume la responsabilità e con molta signorilità scagiona anche l’ultimo anello della “catena alimentare”, quelli sui quali ricadono gli strali dei cittadini: “non è colpa degli operatori di MessinaServizi”.

“Gli attuali disagi nel giro di qualche giorno saranno superati e vi assicuro che, unitamente al consiglio d’amministrazione, mi occuperò personalmente per garantire un buon servizio. Vi chiediamo scusa per i cumuli di Monnezza in giro per la città ma non è colpa degli operatori di Messina Servizi. Nella qualità di socio unico di Messina Servizi Bene Comune comunque mi assumo tutta la responsabilità di questa situazione“, è il mea culpa recitato dal sindaco. Ieri sera, nonostante fosse sabato (e quindi la raccolta non fosse prevista), gli autocompattatori svuotavano i cassonetti, e gli operatori provvedevano alla raccolta manuale dei sacchetti per strada e allo spazzamento di alcune vie.

Che però non rinuncia ad identificare un responsabile, pur non nominandolo: “Purtroppo chi doveva programmare ed agire non lo ha fatto e tra qualche giorno, oltre a risolvere il problema, chiederò conto e ragione sopratutto in considerazione del costo annuale che sopportiamo per il suo ruolo”. A chi si riferisce Cateno De Luca?

Pur non menzionandolo, i suoi strali sono diretti verso il direttore generale di MessinaServizi Aldo Iacomelli, già una settimana fa nel mirino per la mancata approvazione da parte del consiglio d’amministrazione della partecipata del piano industriale. Secondo quanto avevano spiegato domenica scorsa De Luca e il presidente di MessinaServizi Pippo Lombardo, il piano industriale redatto da Iacomelli, e giudicato irricevibile dal consiglio d’amministrazione, prevedeva 7 milioni di investimenti per mezzi e oltre 20 milioni di euro per ricambi e manutenzioni (e non il contrario, come secondo Lombardo avrebbe dovuto essere), e “ non consente, in questa stesura, di raggiungere il 65% di raccolta differenziata imposta per legge – ha spiegato il presidente di MessinaServizi – Si è pensato solo a garantire i livelli occupazionali e non i servizi, e questo è un problema che è stato riportato anche nel nuovo piano industriale che non abbiamo potuto approvare perchè, per esempio, si è fatta la pianta organica in funzione dei dipendenti, e non del servizio, senza tenere conto della produttività”. Anche De Luca parla di contratto di servizio “di nove anni e non di sette come diceva la norma – sottolinea De luca – e non fissa la data alla quale deve essere raggiunto il minimo di legge del 65% di raccolta differenziata”.

 

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Giancarlo
Giancarlo
4 Novembre 2018 12:13

E quando ti scusi per il tuo mandato deludente?