MESSINA – “Abbiamo bisogno della nostra unità per vincere in questa città e per tornare a vincere in tutta Italia”, l’ex premier Paolo Gentiloni si rivolge così alla folla messinese accorsa alla chiesa (sconsacrata) di Santa Maria Alemanna, dove ha sostenuto il candidato sindaco, Antonio Saitta.

“Grazie ad Antonio Saitta che ha messo a disposizione la sua esperienza, un professore con esperienza di governo che si candida di nuovo con le carte in regola. La figura del candidato sindaco è una garanzia per domenica prossima, per il ballottaggio e per il futuro della città”.

È un Paolo Gentiloni che scalda la platea pre elettorale messinese soprattutto con un appello ripetuto all’unità della sinistra lì dove Articolo Uno e Pd corrono già assieme dopo essersi separate alle Regionali (e alle scorse Politiche come con la sigla Leu), unità che l’ex premier non manca di elogiare: “Un ottimo lavoro perché abbiamo bisogno della nostra unità per vincere in questa città e per tornare a vincere in tutta Italia”. Gentiloni si rivolge così alla platea sostenendo il candidato del centrosinistra Antonio Saitta: “Grazie ad Antonio Saitta che ha messo a disposizione la sua competenza, un professore con esperienza di governo che si candida di nuovo con tutte le carte in regola. La figura del candidato sindaco è una garanzia per domenica prossima, per il ballottaggio e per il futuro della città”.

Nella provincia in cui il governo Gentiloni organizzò il G7: “Essendo a Messina non posso non ringraziare questo territorio per l’esperienza straordinaria del G7 – ha continuat ol’ex premier -, lo dico alla vigilia del nuovo G7 in Canada, con quello abbiamo dal punto di vista logistico e diplomatico abbiamo dato un’immagine che ha fatto onore all’Italia”

E sul nuovo governo: “Siamo in un momento delicato di transizione, di passaggio – ha detto ancora Gentiloni – penso che sia giusto e normale che l’ex presidente del consiglio faccia i migliori auguri al nuovo governo perché i governi cambiano e le istituzioni restano”.

Ma continua: “Non posso nascondere un certo sentimento di preoccupazione per quello che ho visto, ascoltato, e non ascoltato in questi giorni. Ma credo che dobbiamo fare tutti uno sforzo di serietà, dobbiamo prendere le misure con grandissima attenzione, tuttavia, ai rischi che abbiamo davanti. Un paese che negli ultimi 7 anni con impegno e sacrificio ha risalito gradualmente la china, forse qualcuno non ricorda le condizioni in cui versava l’Italia nel 2011: un patrimonio di imprese in grandissima difficoltà. Il paese ha riguadagnato posizioni ma si trova in un contesto delicato”.

“Ma se serve molto per uscire dalla crisi, per uscire di carreggiata ci vuole poco e questo l’Italia non può permetterselo – ha aggiunto Gentiloni in riferimento al nuovo governo Lega-M5s -. Una strana girandola di promesse, minaccia, attese ha già provocato un danno economico in questi 15 giorni molto importante. Questi 110 punti di spread in più ci costano centinaia di milioni, non perché sono state fatte cose sbagliate ma perché sono state dette cose sbagliate”.

E sul ruolo dell’opposizione: “La strada che abbiamo di fronte è quella di un Paese che deve occuparsi delle sue ferite sociali. Il primo nostro messaggio all’opposizione è che siamo e saremo lì a vigilare perché non possiamo permetterci che dopo tanto lavoro il paese possa essere buttato in un precipizio”.

L’Italia è europeista, sottolinea l’ex presidente del Consiglio: “Dobbiamo intenderci su che profilo l’talia vuole avere.

Siamo in paese europeista e lo siamo sempre stati, gli altri hanno vissuto fasi alterne, noi no. Siamo un paese europeista e amico degli States, questa è l’Italia è non c’è altra collocazione possibile”.

“Quello della sicurezza è un bisogno fondamentale – sottolinea Gentiloni – ma fare la faccia feroce non è detto che garantisca sicurezza. Essere aggressivi contro chi ha una fede religiosa diversa non è detto porti sicurezza”.

“Voglio un’Italia sicura non in cerca di guai perché una in cerca di guai non mi rassicura per niente”.

“La sicurezza è un sistema sanitario che funziona, la garanzia che c’è una medicina di urgenza che funziona, una strada illuminata, un’amministrazione che funzioni: questa si definisce sicurezza”.

“Qui abbiamo messo a disposizione una tranquillità e una sicurezza – ha concluso Gentiloni -. Non credo che per avere successo in politica serva gridare e promettere cose strane. Penso che la capacità che abbiamo è che oggi per governare una città competenza, esperienza, onestà restano condizioni fondamentali e noi ce le abbiamo. Togliamoci dalla testa che una grande città possa essere un teatrino o un social network”.

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