MESSINA. Ultime battute per la campagna elettorale, devastante nei tempi e nei modi, per scegliere il prossimo sindaco di Messina. Sette candidati, ciascuno col suo stile, ognuno con le sue peculiarità, sparano le ultime cartucce prima della chiusura del venerdì sera.

Il più attivo, con ritmi da doping, è sempre Cateno De Luca, che al ritmo di dodici comizi al giorno (solo il pomeriggio) sta da mesi battendo a tappeto la città da cima a fondo, col suo fedele seguito, e “prendendosi questioni” con tutti gli altri candidati, assessori designati, simpatizzanti e fiancheggiatori, lanciando accuse, adombrando complotti, annunciando dossier, dicendo e non dicendo.

Il suo bersaglio principale è il candidato del movimento 5 stelle Gaetano Sciacca, col quale non passa giorno, da settimane, senza che a colpi di comunicati uno attacchi e l’altro si difenda: situazione che probabilmente andrà a finire a carte bollate. Sciacca in Procura c’è andato già un paio di volte, oggi pare tocchi a De Luca, che ha risposto con un comunicato del suo legale Carlo Taormina (al quale risponderà l’avvocato di Sciacca) ad un comunicato di Sciacca che rispondeva a un comunicato di De Luca e così via.

Per “conquistare punti” e dare una sferzata ad una campagna molto istituzionale e un po’ sotto tono rispetto agli spumeggianti avversari, Antonio Saitta tenta la carta del “supergiovane”, e lancia l’evento “Un tuffo con Saitta”, un incontro presso il lido Horcynus Orca con musica e, come indicato nell’evento su Facebook, “perché no, anche bagno a mezzanotte”, con tanto di emoticon di quello che “ce la sa”.

E se Pippo Trischitta e Emilia Barrile continuano una campagna elettorale tradizionale facendo fronte ai mezzi non proprio infiniti che hanno a disposizione, Dino Bramanti ha dato un deciso tocco “istituzionale” alla sua campagna elettorale, indossando l’abito sartoriale del professionista al servizio della città: lontano, quindi, dalle passerelle che strizzavano l’occhio ad un pubblico eterogeneo di inizio campagna elettorale, e con un piglio che sta diventando più severo e responsabile, quello dei momenti topici alla Winston Churchill.

Resta Renato Accorinti. Per lui, una settimana scandita dal gesto “situazionista” dei lenzuoli appesi con lo slogan “Tanto io rivoto Accorinti”, sintetizzato nell’hashtag “Tira”, che si è rivelato un’arma a doppio taglio: ha fomentato i sostenitori, ha dato carburante nel motore di chi lo detesta. Incassato il sostegno a distanza da parte di Luigi De Magistris, che però non è riuscito a scendere in riva allo Stretto, il sindaco uscente ha dovuto rinunciare anche alla presenza di Nicola Fratoianni, leader  di Sinistra italiana che non sarà presente all’incontro programmato da settimane in città (EDIT: Fratoianni interverrà venerdi alla festa di chousura della campagna elettorale). A dargli una grossa mano, in queste settimane, il “pattugliamento” incessante del territorio da parte dei suoi assessori: gli unici dei sette a farlo attivamente

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments