MESSINA. A meno di una settimana dal voto, LetteraEmme riassume i programmi dei cinque candidati a sindaco. Si inizia con Salvatore Totaro, sostenuto da Ftl e Ucdl.

La riproposizione della storica competizione automobilistica “10 ore notturna di Messina”, mini crociere sullo stretto, la creazione di varie “fattorie didattiche”, ben due musei del mare (uno a Torre Faro e uno al Forte San Salvatore), la restituzione immediata della “Falce” alla città e soprattutto l’istituzione di un “porto franco” che riporti Messina al centro del Mediterraneo. Sono solo alcune delle idee contenute nel programma elettorale del candidato di “Futuro, trasparenza e libertà” Salvatore Totaro, che si presenta alle urne con il sostegno di una sola lista e una Giunta a trazione femminile (Daniela Conti, Alessia D’Arrigo, Valeria Gozzi, Alessandra Bosco, Alessia Muccio e Giuseppe Munaò). Appena quattro pagine suddivise in tredici punti, con particolare attenzione allo sport e al turismo, mentre mancano del tutto argomenti come l’erogazione idrica e la salute (uno dei cavalli di battaglia di Santi Daniele Zuccarello durante la pandemia, con una ferma presa di posizione contro il Green pass e la “dittatura sanitaria”) Si parte con il tema della disabilità, con l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle strade e nelle spiagge e l’adeguamento di scuole ed edifici pubblici. Si passa poi al recupero delle palestre, degli impianti sportivi (fra cui Celeste ed Ex-Gil) e di Villa Dante, con varie aree fitness e spazi per i più piccoli da realizzare nelle ville comunali.
Il paragrafo sul “patrimonio” prevede un censimento delle case popolari, delle scuole dismesse e dei beni comunali, da dare in gestione ad associazioni o privati proprio come le aree verdi cittadine (sulla scia di quanto prospettato dall’ex amministrazione). Fra le iniziative spicca “adotta il tuo marciapiede”, con l’obiettivo di sgravare le aziende da oneri fiscali comunali e migliorare l’arredo urbano. Torna anche un grande classico di ogni tornata elettorale: il cimitero per animali. Più articolata la parte sul turismo, che prevede la promozione di due fiere (del gusto e delle antiche tradizioni) e di un “festival internazionale del mare” nell’ex Fiera o nell’area dell’ex Sea Flight, oltre a una gestione più oculata del patrimonio storico culturale che coinvolga anche il MuMe. Giovani e imprese? L’idea è quella di creare degli incentivi chiamati “Io resto a Messina”. I commercianti, invece, avranno diritto al pass gratuito per la ztl ed è prevista una diminuzione progressiva della Cosap. Giusto un paio di righe per temi quali spiagge, periferie, macchina comunale e viabilità, nelle quali si parla dell’eliminazione delle società partecipate superflue e dell’installazione di macchine automatiche per il pagamento “self” dei parcheggi. Il punto 11 riguarda la creazione di fattorie didattiche o city farm “che possono ospitare asini, pony, conigli, pecore, capre e lama”; il punto 12 è incentrato sul porto franco, “un diritto negato dal 1951 che appartiene a Messina da secoli, ancor prima dell’invasione italiana”. Si termina con la Falce: un’area di cui riappropriarsi grazie “a un terminal degno di questo nome”, strutture ricettive, approdi per la nautica da diporto, un parco archeologico/monumentale e una terrazza panoramica sulla sommità del Forte San Salvatore.

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