MESSINA. Si terrà domani 1 giugno, alle 18 a piazza Unione Europea, davanti al Municipio di Messina, l’assemblea pubblica della lista “Messina In Comune”. All’incontro, oltre ai giornalisti, sono invitati tutti i cittadini che vorranno prenderne parte. L’assemblea sarà l’occasione per il candidato a sindaco Gino Sturniolo e per i suoi assessori designati per presentare e spiegare alla cittadinanza il programma.

«Noi non viviamo in una bolla isolata dal mondo. Molti programmi di queste elezioni amministrative, invece, sembrano riferirsi ad una città stato – spiega Gino Sturniolo – Noi pensiamo che elementi come la guerra, la pandemia e le politiche del Governo ci riguardano strettamente da vicino ed è per questo che abbiamo esplicitato nel programma la nostra visione su questi argomenti».

«La nostra visione della città si fonda in primo luogo sulla considerazione che le risorse disponibili sono molto scarse, perché da un lato nel corso degli anni lo Stato ha tagliato sempre di più le risorse destinate agli enti locali, ha inasprito i controlli sulla loro gestione di bilancio e, al tempo stesso, ha scaricato su di loro gran parte di quelle funzioni cui ha rinunciato, lasciando i servizi o ai privati o ai comuni – continua il candidato a sindaco – Quindi qualsiasi programma non si confronti in primo luogo col tema del bilancio è semplicemente un bel libro dei sogni. Noi abbiamo ritenuto di lanciare una proposta a tutte le forze politiche, e quindi a tutte le amministrazioni, per fare una battaglia politica in modo da avere maggiori risorse dallo Stato e maggiore autonomia finanziaria. Nel caso del Meridione, della Sicilia, di Messina, il problema delle scarse risorse si intreccia con quello della povertà economica del territorio».

«Rispetto al tema del bilancio, noi proponiamo comunque una serie di azioni, dalla razionalizzazione dell’apparato amministrativo alla valorizzazione delle energie presenti sul territorio. Ma soprattutto, crediamo nel valore dell’informazione e della partecipazione della cittadinanza (bilancio partecipato, bilancio sociale, ecc.). Una serie di misure atte a coinvolgere la città, perché l’altro tema importante a fondamento del nostro programma è l’idea di democrazia partecipata: coinvolgere la città in ogni scelta», evidenza Sturniolo.

«Il tema del decentramento, quello delle scelte dal basso, pervade tutto il programma – precisa il candidato di “Messina In Comune” – Avvicinare al cittadino i centri decisionali oggi è più importante che mai, perché questi appaiono sempre più lontani e non si capisce chi decide cosa. Non solo il cittadino non è partecipe delle scelte, quindi, ma non sa neanche esattamente chi ne è responsabile».

«Il terzo tema si connette sia a quello del bilancio che a quello della partecipazione. Noi, in realtà, le risorse ce le abbiamo, solo che sono abbandonate o privatizzate. Ci sono i beni confiscati alla mafia, tantissime strutture in disuso e abbandonate, che nel corso degli ultimi anni sono state spesso occupate da movimenti che volevano così evidenziare come in questa città che dà poco quello che c’è è precluso all’uso della cittadinanza – chiosa – Abbiamo poi tantissime risorse in termini di bellezza paesaggistica e architettonica che non vengono valorizzate. Il tema del recupero e dell’autorecupero dei beni comuni non è un elemento accessorio da aggiungere come bandierina, ma una risorsa importante di cui questa città si può riappropriare».

«Il lavoro deve essere lavoro buono, lo Stato e il settore pubblico devono agire in controtendenza rispetto a un ciclo economico che genera lavoro nero, precario e disoccupazione. Il lavoro è il fondamento della ricchezza di una società. Una società che si basa sul lavoro precario, sulla disoccupazione, è una società che si imbarbarisce, che alla fine implode economicamente e in cui anche la democrazia viene meno, perché la prima affermazione della democrazia avviene sul luogo di lavoro – aggiunge Sturniolo – Se il lavoro avviene in un contesto autoritario in cui il datore agisce con discrezionalità ed è libero di licenziarti, anche la democrazia viene meno».

«Il tema della pace riguarda tutti noi. Non solo emotivamente, perché ricade sulla nostra vita quotidiana. Condanniamo l’aggressione dell’Ucraina ma siamo scandalizzati dall’ipocrisia dell’Occidente, che negli ultimi trent’anni è stato spesso l’aggressore – ricorda – C’è un ordine mondiale che va cambiando rapidamente. Pensiamo di cambiarlo per via cooperativa o con la terza guerra mondiale? Siamo per una Sicilia di pace al centro del Mediterraneo e per una politica di accoglienza di tutti i profughi, e non solo degli ucraini».

«Comunque vadano le elezioni questo è un gruppo che continuerà a lavorare insieme per rappresentare un punto di vista diverso in questa città, perché i nostri avversari alla fine si somigliano tutti, sono tutti figli dello stesso pensiero unico», conclude Sturniolo, che tiene a ringraziare Alfredo Crupi, che si ha curato tutto il programma.

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