MESSINA. La situazione è questa. “L’amministrazione comunale è impegnata in un vasto programma di regolarizzazione delle numerose e differenti situazioni di occupazioni abusive”, perchè “la disponibilità di alloggi di edilizia residenziale popolare resta molto limitata a fronte delle numerosissime richieste”. E quindi come si ovvia? Con due scuole, una a Paradiso e l’altra a Catarratti

Quella di Catarratti è destinata alle famiglie della “Bouganville”, l’occupazione a scopi abitativi dell’ex ospedale psichiatrico Mandalari, che sono sotto sgombero. L’altra è per Casa Paradiso, la prima occupazione abitativa a Messina nel 2013, e che per quattro anni ha vissuto nell’abbandono più totale, con quattro famiglie che condividevano lo stesso bagno.

Quattro famiglie, dieci adulti e otto minori, in stato di indigenza ed in piena emergenza abitativa alla ex scuola Pietro Donato di Paradiso. Nei loro confronti,  due anni fa il giudice Fabio Pagana, della seconda sezione penale del tribunale di Messina ha dichiarato che non si debba procedere, accertato “l’evidente stato di bisogno delle famiglie che si trovavano tutte in una situazione di grave emergenza abitativa e senza mezzi economici”, e quindi ha ritenuto che esistessero tutti i presupposti per applicare la nuova causa di non punibilità introdotta con l’articolo 131 bis del codice penale.

Non è diversa la situazione all’ex scuola Catarratti, anch’essa utilizzata in passato per fronteggiare l’emergenza abitativa: il plesso sarà quindi destinato dall’amministrazione comunale ad ospitare le famiglie che attualmente vivono dentro l’ex ospedale psichatrico di Giostra, in attesa del progetto di recupero per fini sociali per i quali l’ex Mandalari è stato inserito tra i finanziamenti del Pon Metro.

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