MESSINA. «Le istituzioni si assumano le proprie responsabilità, garantendo l’assistenza e la cura dei cittadini più fragili, dei quali hanno la piena responsabilità, preservandoli dal trauma derivante dal trasferimento e dal distacco: un grave danno nei confronti di persone indifese del quale sarebbero sicuramente chiamate a rispondere».

Così, in una nota, i consiglieri comunali del M5s Cristina Cannistrà, Andrea Argento, Paolo Mangano e Giuseppe Fusco, che intervengono nuovamente sulla delicata vicenda dell’Istituto Don Orione e sul mancato rinnovo della convenzione tra il Comune e l’ASP di Messina, scaduta il 31 marzo: «Una scelta che rischia di pregiudicare il delicato servizio di assistenza residenziale di 38 disabili gravi e gravissimi, mettendo a repentaglio l’occupazione di 50 operatori».

«Lo scorso giovedì 22 aprile si è tenuta la VII Commissione Affari Generali, aggiornata al termine della precedente seduta del 1 Aprile, durante la quale abbiamo registrato con estremo rammarico l’assenza ingiustificata dell’Asp e dell’Assessora ai Servizi Sociali Alessandra Calafiore, ancora impegnata a valutare il progetto di assistenza socio-sanitaria presentato dell’Istituto Don Orione che, sottolineiamo, è sempre lo stesso», commentano i consiglieri, che ricostruiscono le
tappe di una “vicenda surreale”.

«Alle rassicurazioni circa la volontà di rinnovare la convenzione e quindi l’erogazione del servizio di assistenza, fornite dall’Assessora durante la seduta di Commissione del 25.02.2021, è seguita la comunicazione del 29 Marzo, indirizzata all’Istituto Don Orione, con la quale, a pochi giorni dalla scadenza, si comunicava la “conclusione del progetto”, per gli “adempimenti consequenziali”. Eppure, la stessa Amministrazione con una nota – tardiva – del 14 gennaio 2021, a firma del Sindaco, aveva sollecitato l’ASP ad una urgente interlocuzione al fine di “garantire la continuità assistenziale e sanitaria dell’attività fin qui svolta dal Centro socio-riabilitativo per disabili gravi c/o presso l’Istituto Don Orione, auspicando e convenendo ad un rinnovo dello stesso” ed in mancanza di riscontro, con un ulteriore nota dell’8 Febbraio, aveva reiterato l’urgenza del confronto. A seguito dell’indisponibilità al rinnovo della convenzione, manifestata il 18 febbraio 2021 dall’ASP per tramite dell’allora direttore Paolo La Paglia e giustificata da esigenze di contenimento della spesa,  la stessa Amministrazione aveva replicato, con nota del 19 Febbraio, richiamando la responsabilità dell’azienda sanitaria e manifestando la disponibilità a contribuire economicamente per quanto di propria competenza. A seguito dell’avvicendamento  nella direzione – continuano gli esponenti pentastellati  – l’ASP, con successiva nota del 24 Febbraio a firma del direttore Alagna, aveva rettificato la propria posizione dicendosi disponibile al rinnovo della convenzione e quindi al confronto con il Comune di Messina. Ciò nonostante, durante l’incontro del 29 Marzo, l’ASP e il Comune rappresentavano incredibilmente l’indisponibilità a proseguire e/o rinnovare l’impegno finanziario assunto nei confronti dell’Istituto Don Orione. Nelle more che il Centro si accreditasse presso la Regione Siciliana quale struttura autorizzata per i servizi residenziali, l’ASP offriva la continuità assistenziale con proprio personale,  paradossalmente presso la stessa struttura. Il mancato riscontro da parte dell’Istituto Don Orione, costringeva i due attori istituzionali ad una proroga di 30 giorni, in scadenza il prossimo 30 aprile. Si evidenzia inoltre che la copertura finanziaria del servizio non era presente nel Bilancio previsionale 2021-2023, esitato dalla Giunta Comunale nel dicembre 2020».

«In base alla ricostruzione dei fatti, manifestiamo il dubbio che questa “emergenza” possa essere stata costruita artatamente, con relative ripercussioni sulle persone fragili e dei lavoratori. Non possiamo permettere che venga destabilizzato l’equilibrio psico-fisico di persone con disabilità grave o gravissima, sole al mondo, che considerano l’Istituto Don Orione come la loro casa e gli operatori che quotidianamente li assistono come la loro famiglia», concludono i consiglieri, che invitano l’Amministrazione a chiarire una volta per tutte la propria volontà politica, “condizione essenziale per individuare la corretta soluzione tecnico-giuridica”.

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