PALERMO. In Sicilia anche i morti finora hanno beneficiato dell’assistenza 24 ore su 24. E continuano a percepire un assegno da 4mila euro l’anno sebbene riposino sotto terra. È quanto si evince da un rapporto che l’Azienda sanitaria provinciale di Palermo ha consegnato al governatore Rosario Crocetta, che ha chiesto alle Asp siciliane di verificare i dati sul numero dei disabili gravissimi in possesso dell’assessorato regionale alla Famiglia, di cui ha preso la delega dopo le dimissioni di Gianluca Miccichè.

In un anno – si legge nel report –  sono stati erogati 464mila euro di aiuti, andati a 34 cooperative. Ma i numeri presenti nelle liste,  compilate grazie alle informazioni fornite dai 55 distretti socio-sanitari e dai Comuni, appaiono gonfiati, con ben quindici persone inserite negli elenchi “passate a miglior vita”.

Nel solo distretto di Misilmeri, ad esempio, ci sono più disabili che in tutto il Piemonte, con un picco di 132 persone nel 2014, sebbene dai dati dell’assessorato venga fuori che in realtà i casi gravissimi sono appena 47 su 110. Nel distretto di Partinico, invece, i disabili gravissimi reali sono 56 e non 151. 

A lanciare l’allarme, lo scorso 25 febbraio, era stato proprio Rosario Crocetta: «Si fa assistenza non ai disabili veri ma ai Comuni che fanno clientelismo. Dentro quei numeri ci sono dei falsi».  Accuse pesanti che avevano provocato la reazione “sdegnata” della sindaca di Misilmeri Rosalia Stadarelli.

 

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