MESSINA. “Visto che a seguito di ripetuti accertamenti la persona sottoindicata è risultata irreperibile, ricorrono le condizioni per effettuare la cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente”. Bastano due righe per trasformare una persona in un fantasma. Due righe e una firma. E scompari. Potere della burocrazia.

“Sì, la persona che viene cancellata dall’anagrafe in pratica non esiste più”. A spiegarlo è Giuseppina Di Bella, la direttrice della sezione anagrafica del Comune di Messina. Quella che, materialmente, scrive le due righe e mette la firma. E nelle ultime settimane ne ha messe parecchie, di firme. Un centinaio almeno. Tante sono le cancellazioni esposte all’albo pretorio del comune di Messina: uomini molti, donne un po’ meno, adulti, giovani, anziani. Uno spaccato di città che la burocrazia spinge fuori dsll’esistenza.

“I procedimenti sono in netto aumento, perché le segnalazioni sono in crescita. La cancellazione per irreperibilità avviene sempre per segnalazione di parte – spiega il dirigente –  usualmente sono ex coniugi, o padroni di casa presso i quali la persona era in affitto, qualche volta anche genitori. Servono tre accertamenti, effettuati dai vigili urbani: visitano l’ultima residenza conosciuta, e dopo tre controlli ” a vuoto”, e dopo un anno, procediamo alla cancellazione”.

Cosa succede a chi subisce il provvedimento? Scompare. Non può votare, non può rinnovare documenti, non può lavorare (in regola), non può curarsi. La cancellazione infatti ha, quali conseguenze, la perdita del diritto al voto, l’impossibilità di ottenere le certificazioni anagrafiche, l’impossibilità di ottenere un documento di riconoscimento, la cancellazione dall’assistenza sanitaria.

E quanti sono? Nelle ultime settimane molti, e moltissimi ne sono stati cancellati in occasione del censimento del 2011. “Migliaia”, spiega Giuseppina Di Bella. Migliaia di “fantasmi”, che non necessariamente lasciano la città. Vivono, ma sono burocraticamente morti. Ma la possibilità di emulare le gesta di Mattia Pascal è remota. Per tornare a godere dei diritti civili, e “risorgere” amministrativamente, basta reiscriversi alle liste anagrafiche. E si torna alla vita di sempre. Poco poetico, forse, ma molto prosaico.

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[…] lasciare informazion, o ancora ailla cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente (qui un articolo di LetteraEmme sui “desaparecidos” burocratici di Messina). A volte la realtà è più cruda: tra gli scomparsi, soprattutto minori o donne, ci sono spesso […]