MESSINA.
Lo scorso 27 novembre il Comune di Messina ha pubblicato la delibera di giunta riguardante l’esito del processo di democrazia partecipata 2023. Con 486 voti sui 875 totali, il progetto vincitore è quello di riqualificazione della piazza Stella Maris di Minissale, che si aggiudica quindi il finanziamento, pari a poco più di 110.000,00 €.

Il progetto intende trasformare la piazza da luogo di passaggio e sosta auto a luogo di aggregazione, ma, secondo quanto riportato da Spendiamoli Insieme: “I verbali non forniscono altri dettagli. Il modulo di voto presentava soltanto il titolo e, nonostante i documenti integrati, la descrizione è ridotta. Non è chiaro neppure chi ha presentato la proposta vincitrice”

“Spendiamoli insieme”, che si pone come fonte di informazione sull’utilizzo passato e presente delle risorse per la democrazia partecipata in Sicilia, ha inoltre messo in evidenza le carenze del Comune di Messina dal punto di vista della comunicazione, della trasparenza e della promozione della partecipazione.

Lo scorso giugno, secondo quanto spiegato dal portale, il Comune aveva reso noto che il 2% delle somme proveniente dalla Regione Siciliana per l’anno 2023 sarebbe stato speso con forme di “Democrazia partecipata utilizzando strumenti che coinvolgono la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune”. Si comunicava quindi la possibilità di presentare, entro il 30 agosto, progetti nell’interesse della città. La preferenza tra le proposte andava poi espressa entro il 31 ottobre. Una prima critica fa riferimento alla genericità della dicitura “quota del 2%”, che non chiariva quale fosse la somma effettivamente a disposizione e ha fatto sì che venissero presentati moltissimi progetti fuori budget.  Sono infatti ben 11 le proposte dichiarate inammissibili, la maggior parte delle quali proprio per insufficienza di fondi.”

“Il Comune inoltre -concludono- non ha mai pubblicato una presentazione delle proposte ammesse al voto, rendendo quasi impossibile per i cittadini informarsi e votare. La scarsa comunicazione è infatti risultata in un basso grado di partecipazione pubblica, con meno di 900 partecipanti in una città di circa 220.000 abitanti”

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