MESSINA. Tre anni e mezzo di dirette, video, filmati e invettive, dalle stanze del Coc alla sua casa di Fiumedinisi, in un interminabile “one man show”. Si è concluso lunedi notte il mandato del sindaco dimissionario Cateno De Luca, che come mai era accaduto in precedenza, almeno a queste latitudini, ha basato gran parte della sua comunicazione su un uso continuo (e a tratti spregiudicato) dei social network. divenuto sua cifra stilistica identificativa anche (e soprattutto) oltre lo Stretto. Una strategia affinata da tempo (già dieci anni fa, nel lontano 2012, De Luca metteva a disposizione i suoi lunghissimi comizi sul suo canale youtube) che gli ha permesso di fidelizzare un vasto pubblico – spesso ben oltre i confini messinesi – e di “dialogare” in maniera diretta con i suoi supporters, acquisendo un incolmabile vantaggio competitivo sui suoi avversari, spesso costretti a inseguirlo, con risultati disastrosi, sul suo stesso campo. Tanti, tantissimi, i filmati che hanno fatto discutere e hanno spaccato in due l’opinione pubblica, a partire dai primissimi “blitz” agli interminabili comizi che hanno contraddistinto soprattutto il primo anno da sindaco. Fra questi anche il controverso video sui migranti clochard davanti al Palacultura, che rappresenta uno dei principali rimorsi dello stesso De Luca («Me ne sono pentito amaramente», ha confessato di recente). Non sono mancati momenti più “ludici”: dal tuffo in acqua (con tutti i vestiti) in occasione dell’inaugurazione della piscina di Villa Dante, al travestimento da personaggio della Casa di Carta per promuovere un video musicale, dalle sue esibizioni canore nelle vesti di cantautore, alla discussa performance in sella a una moto da parte di un campione di Enduro… sulle scale di Palazzo Zanca. Il momento più caldo di tutto il suo mandato, anche in termini di audience, è legato tuttavia alla gestione della pandemia da Covid 19, con una serie di video infuocati che hanno varcato i confini dello Stretto, fra pasti pantagruelici nei locali messi a disposizione dalla Protezione civile, scontri al fulmicotone con pressoché tutti i rappresentanti istituzionali (dai consiglieri ai Ministri) e ordinanze un tanto al chilo. A caratterizzare la comunicazione social di De Luca, seguito pedissequamente dai suoi cameramen di fiducia, anche le consuete dirette mattutine: un appuntamento fisso che ha cadenzato l’intero percorso amministrativo dell’ex primo cittadino, immortalato in abiti casalinghi (fra pigiami e vestaglie) o in attività dal sapore bucolico (fra spremute di arancia e ortaggi assortiti). Innumerevoli anche le invettive video. A finire nel mirino dell’ex sindaco: consiglieri comunali, deputati regionali e nazionali, leader di partito, sindacalisti, giornalisti e comuni cittadini, fra sfuriate, insulti… e persino qualche pernacchia alla Alvaro Vitali nei film di Pierino.




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