MESSINA. Una lettera, inviata questa mattina al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Commissario Europeo per l’Economia ed a tutti Presidenti delle Regioni, per chiedere la realizzazione di una rete infrastrutturale idonea “a rendere finalmente produttivo anche il Meridione d’Italia attraverso il coinvolgimento di tutto il Mezzogiorno”. Avanzata dai coordinatori del comitato scientifico “Recovery Fund, il Meridione in Europa” Alessandro Tinaglia e Michele Limosani, la proposta, con relativa richiesta di audizione, verte sugli investimenti necessari per ridurre il divario di infrastrutture e servizi tra Nord e Sud sfruttando le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea: “l’occasione, unica ed irripetibile, per ridisegnare il Paese a partire dalla riorganizzazione sanitaria, dalla perequazione infrastrutturale e dalla semplificazione burocratica”.

Cinque i punti principali della proposta:

  •  Realizzazione o completamento della rete di AV/AC (Alta Velocità/Alta Capacità) in tutto e quattro i corridoi che attraversano il Paese;
  • ZES (Zone Economiche Speciali) ed i necessari adeguamenti delle relative Autorità di Sistema Portuale;
  • Rafforzamento ed integrazione dei sistemi aeroportuali interessati;
  • Attraversamento stabile dello Stretto di Messina, Ponte sullo Stretto;
  • Digitalizzazione e Banda Larga.

Di seguito una stima delle risorse da impegnare per la realizzazione e l’attuazione della strategia proposta e in basso il contenuto della lettera:

 

 

Cari Presidenti e Signor Commissario,

nella qualità di coordinatori del Comitato Scientifico “Recovery Fund, il Meridione in Europa” lo scorso 31 Luglio presentavamo al Prefetto di Messina una lettera aperta sottoscritta dai rappresentanti della Società Civile e della Politica e indirizzata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Consiglio dei Ministri ed ai Presidenti delle Regioni.

La Prefettura di Messina già nel mese di Agosto scorso, ci confermava di avere inviato a tutte le succitate Istituzioni tale documento con il quale, oltre a proporre alcune soluzioni per l’utilizzo dei fondi, chiedevamo di essere ricevuti in audizione per potere illustrare con maggiore accuratezza il nostro punto di vista.

Visto, però, che dallo scorso 31 Luglio molte cose nuove sono successe, abbiamo ritenuto necessario elaborare una nuova versione del documento con il quale suggeriamo l’utilizzo di un approccio, e quindi di un metodo di lavoro, alternativo a quello utilizzato dal nostro Paese negli ultimi decenni.

Il tempo rimasto per decidere è molto poco e per tale ragione, pur comprendendo come la situazione sia molto delicata e gli impegni fittissimi, Vi rinnoviamo la richiesta di audizione.

Le risorse rese disponibili dall’Unione Europea sono consistenti e rappresentano un’occasione imperdibile per ridisegnare l’Italia a partire dalla riorganizzazione sanitaria, dalla semplificazione burocratica e dalla perequazione infrastrutturale.

Non è un caso che, in questi anni, l’Europa abbia più volte stigmatizzato il clamoroso divario di infrastrutture e servizi che esiste tra Nord e Sud riconoscendolo come il principale limite per lo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro Paese.

L’opportunità che ci viene offerta dal Recovery Fund dimostra come non si tratti più della “Questione Meridionale” ma, semmai, della capacità dell’Italia di darsi un modello di sviluppo finalmente condiviso e unitario.

Ci piace, in tal senso, richiamare e rimarcare le parole del Commissario Europeo al Bilancio Paolo Gentiloni che, qualche settimana fa in audizione alle commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione Europea di Camera e Senato, ha ricordato come il Recovery Fund sia un’occasione da non sprecare, soprattutto per l’Italia:“.Oggi abbiamo risorse e spazio di bilancio, se non le usiamo oggi il rischio è che non lo facciamo più, vale per i 27 Paesi e in modo particolare per un Paese come il nostro sia per il basso tasso di crescita e quello elevato del nostro debito, problema che resterà. Quindi non una raccolta di esigenze o emergenze ma il coraggio di scegliere e guidare questa ricostruzione perché o lo facciamo oggi o sarà difficile farlo in un’altra occasione…………..La commissione incoraggia a presentare questi Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza per la metà di ottobre. Ci aspettiamo delle bozze che indichino obiettivi generali, linee intervento, priorità, che consentano l’avvio di un dialogo con la commissione.

La redazione del PNRR (Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza –Recovery Plan) e del PNR (Piano Nazionale di Riforma), la cornice triennale che conterrà tutte le iniziative che costituiscono la visione strategica di sviluppo del Paese, rappresentano quindi un momento decisivo, e storico, per le sorti dell’Italia e di tutti le generazioni di Italiani.

Per tale ragione, condividendo le osservazioni del Presidente Gentiloni nella qualità di rappresentante dell’Unione Europea, rinnoviamo la richiesta di valutare, ed eventualmente discutere congiuntamente, la nostra proposta.

RingraziandoVi anticipatamente per l’attenzione prestata e restando a disposizione per qualunque chiarimento si dovesse rendere necessario cogliamo l’occasione per porgerLe distinti saluti.

I Coordinatori

Comitato Scientifico “Recovery Fund, il Meridione in Europa

Arch. Alessandro Tinaglia – Prof. Michele Limosani

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