PALERMO. «Non riusciamo ad essere ottimisti. Moltissime aziende, oltre 40mila, rischiano la chiusura in Sicilia. Si stima la perdita di almeno 30 miliardi di fatturato e di circa 30mila unità lavorative. Se non si interviene immediatamente, sarà una catastrofe senza precedenti». È il grido d’aiuto lanciato dal presidente di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti (al quinto giorno di sciopero della fame), sentito in commissione Attività produttive all’Ars.

Nel frattempo, mentre la Sicilia attende finalmente di colorarsi di ‘giallo’ a partire dal 16 maggio per effetto anche della revisione dei due indicatori principali con i quali finora il governo ha assegnato i colori (l’Rt ospedaliero e l’incidenza dei casi di infezione da Covid), esplode la polemica sulle 50mila dosi di AstraZeneca in scadenza che la Sicilia ha deciso di inviare in Puglia (il Pd ha chiesto chiarimenti al governatore Nello Musumeci). Prosegue invece spedita l’operazione “isole Covid free”: nelle Eolie dopo Salina, Alicudi, Filicudi le vaccinazioni di massa sbarcano a Panarea. L’equipe diretta da Antonio Pallino, vice primario del reparto di chirurgia dell’ospedale di Lipari, per quasi tutta la giornata ha vaccinato circa 200 persone tra isolani, lavoratori stagionali e domiciliati. (ANSA)

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