MESSINA. La discussione che ha tenuto banco ieri, in una città che vive di indignazioni giornaliere che durano il tempo necessario perchè una nuova polemica sostituisca quella precedente, è stata quella dei cordoli che sono spuntati in via dei Mille. Non solo per i cordoli in sè, a delimitare quella pista ciclabile che nelle opinioni di molti starebbe facendo più danno del terremoto del 1908, ma perchè meno di due settimane fa nel tratto cordolato di via dei Mille erano stati installati i sensori di parcheggio. Ma di cosa si parla esattamente?

E’ bene sgomberare il capo dagli equivoci: la “pista ciclabile” in via dei Mille non esiste, non sta per essere realizzata nè lo sarà mai, semplicemente perchè il Piano urbano della mobilità sostenibile non lo prevede. Di via dei Mille, in carreggiata separata dai cordoli le biciclette percorreranno i venticinque, trenta metri che separano la via Tommaso Cannizzaro dalla via Dogali, la prima traversa parallela, per un totale di quattro stalli blu tolti, prima di immettersi a piazza Cairoli. Perchè?

Il progetto originario era pensato come un percorso ad anello, in maniera che le due piste ciclabili di via Tommaso Cannizzaro previste in origine avessero due percorsi differenti: quella verso piazza Cairoli sarebbe continuata fino all’angolo con ritrovo Miscela d’oro, per poi svoltare verso destra, sul lato monte della piazza, mentre quella sull’altra corsia, verso il tribunale, avrebbe dovuto svoltare in via dei Mille. La prima è stata cancellata, la seconda è rimasta. I trenta metri di pista ciclabile in via dei Mille, quindi, serviranno per connettere e raccordare l’isola pedonale (con accesso libero alle biciclette, come prevede il codice della strada) di piazza Cairoli con la pista ciclabile di via Tommaso Cannizzaro in direzione monte.

 

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Francesco Cardullo
7 Dicembre 2023 8:16

I progetti, se approvati democraticamente, si rispettano.
Poi, certo, se sono sbagliati alla verifica del tempo, altrettanto democraticamente si cambiano dopo le approvazioni.