ROMA. Non è ancora finita la seconda ondata di covid-19 (anche se in Italia i segnali che evidenziano un rallentamento nel numero di contagi sono incoraggianti, in seguito alle misure restrittive messe in campo da governo e regioni nell’ultimo mese), che già si parla della terza: un evento non solo probabile, ma pressochè sicuro, spiegano gli esperti, date le potenziali conseguenze dell’alleggerimento delle misure anti contagio da coronavirus che tutti i paesi stanno immaginando per natale. .
In alcuni paesi, come Giappone e Corea del sud è già iniziata, in Usa è in corso praticamente senza soluzione di continuità con le prime due. E in Europa? I contagi (misurato con il tasso di ospedalizzazione per 100mila abitanti) potrebbero raggiungere i numeri di novembre (molto superiori alla prima ondata di marzo e aprile) già da metà gennaio se il 7 dicembre arriverà il “liberi tutti” (primo grafico in basso), o verso l’inizio di febbraio, se le misure di restrizione saranno revocate il 21 dicembre (secondo grafico). Lo spiegano le previsioni dell’agenzia dell’Unione europea European centre for disease prevention e control, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Cosa suggeriscono i grafici? Se le misure introdotte di recente verranno revocate il 21 dicembre 2020, si prevede un aumento dei ricoveri da Covid-19 già nella prima settimana di gennaio 2021. Questo è lo scenario migliore: perchè se le misure saranno state revocate prima, il 7 dicembre 2020, l’aumento potrebbe addirittura iniziare prima del 24 dicembre.
Va anche notato che poiché il tasso di incidenza sarà ancora in calo a dicembre, per effetto delle misure di restrizione di novembre, una riduzione anticipata delle restrizioni porterà a un aumento più rapido del numero di casi, dei ricoveri e dei decessi. Addirittura, secondo i modelli matematici utilizzati dall’istituto, in entrambi i casi, il tasso di ospedalizzati per centomila abitanti potrebbe addirittura raddoppiare, a febbraio, rispetto ai già alti numeri di novembre.
