MESSINA. Negozi e supermercati aperti secondo gli orari normali, quindi senza più limitazioni come nella scorsa settimana. Bar e ristoranti aperti fino alle sei, con possibilità di asporto e consegna a domicilio fino alle 22, orario in cui scatta il coprifuoco. Nessuna limitazione per le attività professionali, bancarie, finanziarie e assicurative. Nessun limite di spostamento tra comuni. Asili aperti, scuole…per le scuole è più complicato.

E’ il contenuto dell’ordinanza, l’ennesima, firmata dal sindaco Cateno De Luca, che in meno di 24 si è visto costretto ad uniformarsi a quanto previsto dal Dpcm, che ha portato la Sicilia da zona “arancione” a “gialla”, e all’ordinanza regionale pubblicata ieri dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci con un allentamento delle misure restrittive: misure, in vigore da una settimana che ieri De Luca aveva annunciato di voler reiterare per altri sette giorni. E invece no. Cosa cambia nello specifico, andando per ordine.

ATTIVITA’ COMMERCIALI. Scompare qualsiasi vincolo in vigore nell’ultima settimana: questo significa orari di chiusura normali per tutti i negozi e anche per i supermercati. Si torna alla (semi) normalità.

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BAR E RISTORANTI. Come previsto dal dpcm, si chiude alle 18. Cadono i vincoli per la consumazione in presenza e l’asporto, previsti dall’ordinanza di De Luca, e si potrà prendere di nuovo il caffè al bancone, per farla semplice.

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ATTIVITA’ PROFESSIONALI. Cadono tutti i vincoli di orario previsti dall’ordinanza comunale e in vigore per una settimana: sarebbero caduti anche senza l’ordinanza, dato che il Tar di Catania ha concesso la sospensiva per un ricorso presentato da due avvocati e un notaio, dando loro ragione contro la decisione del Comune.

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SPOSTAMENTI, STAZIONAMENTI E ASSEMBRAMENTI. Permane il divieto di radunarsi o sostare insieme a qualcuno per strada. Nessuna limitazione (ma non era prevista nemmeno prima) di percorrenza, almeno fino alle 22, ora in cui scatta il coprifuoco nazionale.

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SCUOLE. E’ il punto più controverso e… misterioso. Nell’ordinanza non se ne parla, quindi in teoria non dovrebbero esserci limitazioni, e ci si dovrebbe rifare al dpcm, che prevede scuole materne, elementari e medie aperte, e superiori in didattica a distanza. Il sindaco Cateno De Luca, però, in un post ha scritto, letteralmente “Gli asili nido e ludoteche, pubblici e privati, potranno riaprire da lunedì prossimo mentre le scuole rimarranno chiuse fino a quando saranno completate le attività di screening epidemiologico in base al calendario che sarà reso pubblico domani (domenica 29, ndr.) unitamente all’apposita ordinanza”. Oggi quindi sarà emanata un’ulteriore direttiva.

 

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COSA RIMANE SOSPESO O CHIUSO. Tutto quello che indica il dpcm e l’ordinanza regionale del 28 novembre (cioè quello che era già chiuso o sospeso da oltre un mese).

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COSA E’ POSSIBILE FARE. 

 

Nota della redazione: Finisce in pantomima il balletto di provvedimenti (alcuni del tutto inutili e senza alcun senso) che si sono susseguiti nel giro degli ultimi giorni, generando una confusione senza precedenti in uno dei periodi già di per sé più complicati e delicati del secolo. Un caos totale e immotivato, dettato da continui dietrofront e “conflitti di competenze” che hanno determinato una situazione grottesca. Noi stessi siamo mortificati per il fatto di dover dare informazioni contraddittorie da un giorno all’altro, e ci rendiamo conto delle difficoltà di spiegare in maniera coerente ai lettori, ai cittadini ed agli esercenti, qualcosa che anche noi fatichiamo a capire in pieno e che muta di ora in ora. E’ un duro mestiere, ma qualcuno deve pur farlo: sarebbe utile a tutti se fossimo messi in condizione di farlo bene.

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