PALERMO. La quarta ondata di coronavirus, in Sicilia, sta attaccando principalmente i giovani e i giovanissimi: è quanto emerge dal report settimanale del Dasoe, il Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, che certifica come l’incidenza maggiore della settimana riguardi principalmente le fasce d’età tra i 6 ed i 10 anni, e quella tra 11 e 13 anni, ma anche, ed è una novità rispetto alle settimane scorse, quella tra 14 e 18 anni: giovanissimi e bambini, quindi. Tutti target in età scolare, il che rappresenta un grosso problema in termini di strategie di contenimento dei contagi.

Nella settimana che va dall’8 al 16 novembre, la fascia percentualmente più colpita dai contagi è stata quella da 6 a dieci anni, con un’incidenza di quasi il 125% (era dell’89,33% solo la settimana scorsa), seguita, dal 108%, da quella appena successiva, tra 11 e 13 anni (101,68% una settimana fa), e quella da 14 a 18 anni, passata in sette giorni dal 55% all’88%. Si è praticamente ribaltata la situazione che fino a qualche tempo fa vedeva più colpita la fascia d’età degli ultrasettantenni, che rimane alta (poco oltre il 50% da 70 a 90 anni, dell’81% per gli ultranovantenni), ma inferiore, e di molto, rispetto ai giovanissimi. Come mai?

“La progressiva estensione della campagna vaccinale nelle fasce di età avanzate ha determinato un maggiore interessamento delle fasce di età giovanili”, scrive il Dasoe: tradotto, vuol dire che, praticamente esaurita la campagna vaccinale nelle fasce più alte d’età, è rimasta sguarnita quella opposta, delle fasce più giovani. Che infatti sono più vulnerabili ai contagi. La Società italiana di epidemiologia ha spiegato molto chiaramente come agire: “Tra le priorità deve altresì essere individuata la prevenzione delle infezioni tra i soggetti di età inferiore a 12 anni, per i quali la vaccinazione non è ancora disponibile, sia per proteggerli dai contagi, sia per scongiurare situazioni che possano interrompere la continuità scolastica e recare nuovamente danno alla vita relazionale dei bambini e degli adolescenti.”

A proposito di vaccini, dai dati emerge con chiarezza il maggior pericolo che corre chi ha deciso di non vaccinarsi (perchè a questo punto della campagna vaccinale, chi non si è sottoposto alla somministrazione lo ha fatto per precisa scelta, e non per situazioni contingenti) con rischi di contagio e di ricovero enormemente superiori a chi saggiamente ha scelto di farsi vaccinare.

Dal punto di vista dei contagi, il rischio più elevato rispetto alla media regionale, in termini di nuovi casi su popolazione residente, si registra nelle province di Messina (106,7 nuovi casi su 100000 abitanti) Catania (105) e Siracusa (87,2).

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