MESSINA. A seguito della nuova ondata di arrivi dal nord Italia, l’onorevole Franco de Domenico e Pietro Navarra sono intervenuti per chiarire alcuni punti cruciali rivolgendosi  “in particolare, al ministro degli interni, al prefetto, al questore e a tutte le forze dell’ordine, affinchè non lesinino risorse per affrontare con la massima determinazione, questo ulteriore e sensibile fronte di crisi.”

I due esponenti del Pd, in particolare, richiamano le foto delle lunghe file di auto agli imbarchi di Villa san Giovanni, che “comprensibilmente, stanno agitando non poco i siciliani, in particolare coloro che disciplinatamente hanno rispettato le regole imposte per contrastare il contagio da coronavirus. Senza volere minimizzare la forza delle immagini bisogna, comunque, tenere conto che il numero delle corse è ridottissimo, che di notte le navi non viaggiano, e che ci sono tanti lavoratori pendolari che per motivi di precauzione stanno attraversando lo Stretto in auto“, sottolineano.

“Non ci stancheremo mai di ripeterlo, specie chi ha responsabilità istituzionali, deve evitare di alimentare il clima di paura e di caccia all’untore e di parlare solo per apparire, piuttosto deve contribuire, secondo le proprie competenze, a dare soluzioni a quella che si sta presentando come un’ emergenza dalle dimensioni straordinarie.”

“A nostro avviso – proseguono – la gravità del momento impone di richiedere, con gran forza la massima allerta e che siano rispettate le regole: chi non è autorizzato non deve attraversare lo Stretto. Qualora ci siano soggetti diversi dai pendolari regolarmente autorizzati, ci si dovrà porre il problema di come evitare, una volta rientrati nel territorio siciliano, che possano ulteriormente aggravare la situazione di contagio”.

“Riteniamo – concludono – che l’unico modo sia quello di utilizzare gli alberghi, in questo momento chiusi, gli istituti religiosi con posti letto non utilizzati, e quant’altro di utile e metterli in quarantena, una volta accertato che non sono stati contagiati dal virus, permettergli di rientrare nelle loro famiglie.”

 

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