MESSINA. Prima la richiesta di spostamento della delibera di liquidazione dell’Atm da parte del consigliere Giuseppe Fusco, con tanto di contumelie all’indirizzo dell’amministrazione, quindi il voto favorevole alla delibera che si voleva posticipare, da parte dello stesso Fusco e di Giuseppe Schepis, ad assicurare i numeri necessari affinchè la proposta passasse. Oggi il Movimento 5 stelle fa chiarezza su un atteggiamento d’aula, tenuto ieri in occasione della discussione e sul voto del SalvaMessina che ai più è parso bizzarro.

«Abbiamo votato sì alla liquidazione di Atm per senso di responsabilità nei confronti della città e per non dare la possibilità al sindaco De Luca di trovare nuovamente un ennesimo e facile alibi. Come abbiamo ribadito più volte, il piano proposto dalla Giunta è insostenibile e tecnicamente inappropriato. Ma non permetteremo al primo cittadino di dare la colpa a noi del suo fallimento. Sarà il Ministero prima, e la Corte dei Conti poi, a ristabilire la verità dei fatti, di cui tutti dovranno prendere atto. Anche se a quel punto sarà troppo tardi. Adesso De Luca non ha più scuse né potrà scaricare sugli altri le proprie colpe, come da sua prassi».

Così il gruppo consiliare del M5S spiega le ragioni del proprio voto prima di abbandonare l’Aula: «Abbiamo garantito il numero indispensabile all’approvazione della delibera, con due consiglieri che hanno espresso la scelta di tutto il gruppo. Sebbene riteniamo che la liquidazione dell’Atm sia un errore formale, amministrativo e politico, non potevamo consentire all’Amministrazione, e alla sua maggioranza, di usare l’eventuale bocciatura della delibera per scaricare da sé ogni responsabilità futura».
«È ormai assodato – proseguono i consiglieri – che la liquidazione dell’Atm non avrebbe vincolato in alcun modo l’eventuale delibera del Piano di Riequilibrio, né il suo invio nei tempi previsti alla Corte dei Conti. Ma il Sindaco ha fatto in modo che il messaggio da far passare fosse quello. E come al solito, a forza di ripetere una bugia, questa viene assodata come verità. Presto  – concludono – quando le sue misure verranno sonoramente bocciate dalla realtà, a partire dall’accordo con i creditori da portare a termine entro il 31/12 (ricordiamo lo “sbaraccamento entro il 31/10?”), sarà De Luca, e solo De Luca, a doversene assumere la piena responsabilità».
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Giancarlo
Giancarlo
24 Novembre 2018 20:29

Ah, non perché grazie alla sua elezione avete due consiglieri di più?