Baracche, addio

 

Parlando di “passerelle” non possono non venire in mente le zone più degradate di Messina, considerando i tantissimi sopralluoghi con telecamere al seguito di ministri, sindaci, consiglieri, onorevoli e deputati che si sono fatti immortalare negli ultimi vent’anni fra le baracche. Adesso, dopo tante chiacchiere, c’è finalmente la possibilità di una svolta, con l’iter per il risanamento che è approdato in Parlamento per cancellare una volta per tutte una vergogna che si protrae da ormai troppo tempo, con centinaia e centinaia di famiglie costrette a vivere per generazioni fra l’amianto, i topi e la fogna.

È una battaglia di tutti, un obiettivo trasversale. Ed è per questo che ci auguriamo possa essere intrapresa in maniera sinergica, anche a piccoli ma significativi passi (come nel caso di Capacity o di Fondo Fucile). Basta campagne elettorali sulle disgrazie della gente, scadenze fittizie, scontri istituzionali e promesse irrealizzabili. Basta mettere la testa sotto la sabbia, come se il problema non esistesse. O non fosse un problema che riguarda tutti. Sì invece a un progetto virtuoso portato avanti da tutte le parti in causa, da sinistra a destra, ognuno con le proprie competenze. Affinché a tagliare il traguardo, alla fine della cosa, sia la città intera. 

 

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