Università

 

Cosa vengono a fare oltre 130 ragazzi stranieri a Messina? Studiare, ovviamente. L’Università malgrado i noti problemi, mantiene un certo appeal. Eva Calavia Aranda, 21 anni studentessa di medicina, città natale Cordova, per esempio, ha parole agrodolci: “In generale posso dire di essermi trovata bene, in particolare per quanto concerne i rapporti umani, e ciò relativamente all’intera città e non soltanto al mondo universitario. Messina si è rivelata un posto accogliente. Ho conosciuto gente di ogni tipo: chi voleva fare amicizia con persone provenienti da paesi diversi, la maggior parte, e, studenti a cui, al contrario, non importava nulla ed addirittura non rispondevano se chiedevi un’informazione, per fortuna pochi. Diverso il discorso per quanto riguarda i professori e la segreteria: faticano a comprendere le nostre esigenze, forse ancora sono poco abituati a misurarsi con i giovani del progetto Erasmus, e ciò rende più complicato l’ambientamento. Da noi le cose funzionano in maniera differente e non è semplice fare i conti con una realtà diametralmente opposta. A tal proposito, mi vengono in mente i disagi relativi alle coincidenze d’orario”. 

 

 

 

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