Che sabato sarebbe senza “sgrano”?

 

Secondo alcune accreditate teorie, non è sabato senza “sgrano”: degustazioni, aperitivi, apericene, aperiqualcosa, pizzerie, ristoranti, pub, tutto conta.

Questa settima Lettera Emme consiglia “Ciao ciao… estate”, organizzata da Mostò Wine House, che salutando senza troppi rimpianti la bella stagione, in cui l’imperativo è “mantenersi leggeri” per evitare di essere bocciati alla prova costume, saluta l’autunno proponendo quello che di buono può offrire la tradizione culinaria della stagione. E cioè tuma in terrina al pangrattato, vellutata di ceci con speck, porchetta al forno con insalata verde e pompelmo rosa, torta al limone: il tutto a 23 euro, bevande incluse. In via Cavalieri della Stella 39.

Ottobre, però, è anche il mese della tuma persa, un formaggio di antica tradizione siciliana dal sapore pastoso con un leggero retrogusto erbaceo. Prodotto oggi da un solo caseificio, deve il suo nome al fatto che la toma di formaggio, dopo esser stata prodotta, viene “abbandonata” per circa 10 giorni. Semola, la pizzeria siciliana di via Camiciotti 18, ne celebra la bontà.

Per una serata da leccarsi i baffi. Senza sensi di colpa.

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