MESSINA. Nemmeno nell’eterno riposo c’è pace. Perchè persino la morte è …provvisoria. Al cimitero di Messina, per esempio, può accadere che le salme siano estumulate e destinate al “campo comune”. Perchè? Questione di spazio. Ma anche di tempo.
“La persistente carenza di sepolture e la continua crescente richiesta delle stesse rende urgente ed indifferibile l’utilizzo anche di sepolture con concessioni già in essere ma molto datate, al fine di riconcederle per nuove sepolture”, scrive il dirigente del dipartimento ai Cimiteri Domenico Manna. in pratica, spiega il dirigente, esistono celle “oggetto di decadenza e riutilizzo che hanno superato la concessione di 99 anni e che non sono pervenute richieste di rinnovo concessione”.
Queste celle sono rimesse “sul mercato”. “Nel caso in cui i concessionari o altri comunque aventi titolo non vi provvedano entro 6 mesi dalla data di scadenza, le salme tumulate nelle celle saranno estumulate ed inumate in campo comune, mentre i resti mortali saranno tumulate in cassette ossuarie”.
Per questo, il Comune di Messina procede a “poter pronunciare la decadenza delle concessioni cimiteriali che hanno superato i 99 anni dalla concessione, nonché di poter riutilizzare e riconcedere le medesime sepolture, previa opera di bonifica con estumulazione di resti mortali ivi sepolti e la loro decorosa ritumulazione in apposite cellette ossuarie in idoneo sito del medesimo cimitero”.
Facile? Ovviamente no. Perchè, data la delicatezza della materia e il grado di affidabilità molto scarso della burocrazia, è sempre meglio cautelarsi. E quindi Palazzo Zanca ritiene “opportuno riservare le sepolture sotto indicate nella misura di una quota del 10% su un totale al fine del loro utilizzo per l’utenza cimiteriale qualora si verificassero problematiche a seguito di concessioni già effettuate”.
Per questo, il Comune sta procedendo a revocare le concessioni delle celle del “Muro R sito nel Gran Camposanto lato San Cosimo rilasciate anteriormente al 1975 e di durata superiore ai 99 anni, e che abbiano già superato 50 anni dalla data di ultima tumulazione”: lo permette il regolamento di polizia mortuaria approvato nel 2012.