MESSINA. La chiusura dell’hotspot di Messina? Non è dovuta a questioni umanitarie, o di sicurezza, o di territorialità: è dovuta al pericolo covid-19 e alla non conformità urbanistica della struttura che lo ospita. E’ infatti motivata dalle condizioni del plesso e dalle misure di contrasto all’emergenza coronavirus l’ordinanza emanata dal sindaco Cateno De Luca, che “chiude” la caserma ex Gasparro di Bisconte.

“C’è una questione di ordine pubblico”, spiega De Luca, per via del fatto che alcuni dei 24 migranti scappati dall’hotspot non sono ancora stati riacciuffati, “e una dal punto di vista igienico sanitario: è un attentato a tutti gli effetti. E’ in atto una diffusione del contagio, e ospitare in questo hotspot altri migranti vuol dire uno strumento che potrebbe diffondere il contagio”, spiega De Luca. Ieri, la senatrice del Movimento 5 stelle Grazia D’Angelo affermava di aver avuto comunicazione da parte del prefetto Maria Carmela Librizzi che nessuno dei migranti all’interno dell’hotspot era positivo al coronavirus.

Cosa prevede l’ordinanza? Cinque giorni di tempo al ministero dell’Interno per sgomberare l’hotspot, il divieto di inserire “elementi che possano mettere a repentaglio la pubblica e privata incolumità”, senza specificarne i termini. “Su questo si andrà allo scontro”, minaccia De Luca. “I dipartimenti del Comune, sulla scorta dell’istruttoria in atti, emettano ordinanza di demolizione della struttura”. Questo perché, ha spiegato il sindaco, non conforme al dettato urbanistico.

“Come è possibile che un’opera che nasce per due anni, e realizzata abusivamente, che doveva essere già dismessa massimo a settembre del 2019, continua ad essere usata?”, chiede De Luca al termine di venti minuti in cui tira in ballo Masterplan e secondo Palazzo di Giustizia, argomenti che non c’entrano nulla con l’hotspot ma che il sindaco ha illustrato nel corso della diretta.

“Quello che ha portato allo scontro col ministro dell’Interno erano i controlli  sullo Stretto di Messina. Abbiamo dimostrato che le forze di polizia, con quell’assetto, non erano in grado di assicurare il servizio”, e via di banca dati, ordinanza fatta a pezzi direttamente dal presidente della repubblica Sergio Mattarella. Anche qui De Luca recita da vittima del ministero dell’Interno che l’ha voluto azzoppare, del Consiglio di stato che rilascia un parere (al ministro dell’Interno) in un giorno “quando normalmente ci mette dei mesi”, fino al processo per vilipendio della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per il quale è stato data l’autorizzazione a procedere”.

E i migranti? “Hanno diritto a una sistemazione dignitosa”, ha concluso il primo cittadino. “Chi fugge da questi centri è in uno stato psicologico particolare, quindi potrebbe sorgere altro”.

Cosa succederà adesso? Scontro istituzionale: circostanza che De Luca ha messo in conto.

 

 

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[…] prevedibile, è stata annullata l’ordinanza del sindaco Cateno De Luca con la quale voleva chiudere l’hotspot di Bisconte. Il provvedimeto è stato firmato questa mattina dal prefetto Maria Carmela Librizzi, che ha […]