MESSINA. L’Atm ha registrato un ammanco di 3099 euro tra luglio e settembre 2024 dal sistema di emettitrici meccaniche presenti sui tram (non sui bus, in cui sono state sostituite da quelle elettroniche), per il quale un dipendente è stato sospeso e l’azienda ha affidato la circostanza alle cure di un legale. Sulla vicenda l’azienda sta predisponendo una denuncia da depositare in Procura: un dipendente (attualmente sospeso per dieci giorni senza retribuzione) ha ammesso, per iscritto, di aver agito da solo, e ha restituito l’ammanco. A seguito di ulteriori indagini, è stato scoperto un altro ammanco da circa diecimila euro risalente al 2022 e 2023.
Come è potuto succedere? Sui tram all’epoca dei fatti erano presenti (oggi sono state sostituite da quelle elettriche) le emettitrici meccaniche, quelle in cui si inseriscono le monete, per aprire le quali e scaricarle è necessaria la presenza di due persone distinte: una ha la chiave magnetica (sono in tutto tre in Atm) e un altro ha la chiave fisica. Una volta aperta, la macchina rilascia uno scontrino con l’importo esatto delle monete in essa contenute, e un operatore lo ripone in una cassaforte della sala operativa. Successivamente, l’operatore dell’area commerciale apre le buste sigillate e verifica che il contenuto corrisponda allo scontrino, predisponendo il versamento bancario.
A questo punto “ipotizziamo che la persona occultasse parte dell’incasso”, ha spiegato la presidente dell’Atm Carla Grillo nel corso di una conferenza stampa col direttore generale Armando Bressan, ripercorrendo le tappe della vicenda. “Tra il 6 e il 14 novembre abbiamo chiesto chiarimenti sull’ammanco che si è verificato. Dal 18 novembre al 2 dicembre il dipendente viene collocato in ferie forzate, e dal giorno successivo viene disposto il trasferimento ad altro ufficio. Il 28 novembre chiediamo alla banca copia delle ricevute di pagamento sin dal 1 gennaio 2023, e la documentazione il 23 gennaio arriva: nel frattempo abbiamo avviato verifica sul dipendente sulle discrasia, e il 20 dicembre ci comunica per iscritto il 20 dicembre di essere stato l’unico ad essersi interessato all’iter, dichiara rammarico e disponibilità di restituire l’ammanco di 3099,60, cosa che avviene successivamente. Per lui sono stati disposti dieci giorni di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione”, conclude Grillo.
La questione si è presto allargata: Ad oggi, dopo ulteriori indagini interne, abbiamo registrato un ulteriore ammanco di circa diecimila euro dal 2022 e 2023. Abbiamo conferito a un legale e qualora ci siano gli estremi proseguiremo per le vie legali”.