MESSINA. Atto vandalico ai danni della comunità naturista che da oltre mezzo secolo frequenta la spiaggia per nudisti riconosciuta (con apposita ordinanza comunale) di Capo Rasocolmo a S.Saba. Ignoti, tra venerdi e sabato, hanno versato un fluido nero e oleoso, probabilmente catrame, sulle rocce e sui sassi nella zona in cui si riunisce la comunità.

A darne notizia è stato Rosario Duca, presidente del circolo Arcigay Makwan di Messina. “Il modo in cui il liquido è stato sparso toglie a priori il dubbio di un incidente involontario che poteva essere occorso ad un trattore o camion che poteva essere passato da lì – spiega Duca – la modalità che si evince dalle foto dimostra un chiaro segno intimidatorio a cui risponderemo con una querela alle autorità giudiziarie per atto intimidatorio e danno ambientale. A pochi metri c’è la battigia e basta una mareggiata perché questo liquido nero venga trascinato in acqua oltre al danno”. Per questo, Duca ha richiesto un intervento ambientale al comune di Messina, oltre a chiedere che venga sostituito il cartello che indicava la zona a partire dalla quale il Comune ha istituito la spiaggia naturista, trafugato tempo fa. “Se c’è chi pensa che con questi metodi vili possa intimorire la comunità naturista, ha fatto male i suoi conti”, ha concluso Duca.

Un intervento istituzionale l’ha fatto Alessandro Russo, consigliere comunale del Pd, rivolgendosi al sindaco Federico Basile: “Si chiede un suo pronto e autorevole interessamento per poter ripulire il tratto di spiaggia vigliaccamente imbrattato, restituendo dignità e pulizia a quel tratto di litorale, peraltro tutelato da vincolo paesistico per la sua bellezza e per il suo pregio. Allo stesso tempo, Signor Sindaco, chiedo che l’Amministrazione possa attivarsi con dei turni di presidio e sorveglianza del territorio nella zona da parte della Polizia Municipale, al fine di scoraggiare eventuali ulteriori azioni di questa natura, che, con l’uso della pece purtroppo assumono i connotati di azioni aventi finalità di persecuzione e di violenza nei confronti delle persone piuttosto che dei luoghi, e pertanto potrebbero far insorgere il sospetto che siano motivate da natura intollerante e omofoba”, conclude Russo.

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