MESSINA. Cateno De Luca si dimetterà da consigliere comunale (e da presidente del consiglio comunale), e si dovrà procedere alla nuova votazione per la presidenza del consiglio (con l’attuale vicepresidente Nello Pergolizzi che aspira legittimamente al ruolo). Notizia che non giunge nuova, ma che è stata ufficializzata da Pippo Trischitta, capogruppo di “Con De Luca per Basile”. Al suo posto subentrerà il primo dei non eletti nella stessa lista, Salvo Caruso. Tredici consiglieri (“gli altri assenti giustificati”, spiegano i presenti) in una conferenza stampa, si sono riuniti per ribadire “l’assoluta adesione al progetto di Cateno De Luca”, e per sottolineare che “non ci sono problemi all’interno dei gruppi”: convitato di pietra Cosimo Oteri, in odore di mal di pancia, che durante la discussione sul Piano generale del traffico ha avuto un battibecco con il capogruppo di “Con Basile sindaco” Ciccio Cipolla. I due gruppi, comunque, guardano avanti: “Non è detto che a breve non possano nascere altri gruppi, sia in riferimento al progetto nazionale che a quello regionale. Nel frattempo sarà la votazione del nuovo presidente per le dimissioni di Cateno De Luca (“e ci consentirà di avere un altro consigliere in aula”, ribadisce Trischitta). Secondo Ciccio Cipolla, “Cateno De Luca ha fatto una cosa disumana, più di mille comizi dormendo due ore a notte, ma i siciliani non hanno colto la possibilità di cambiamento della regione, nonostante i 500mila voti dai quali dobbiamo ripartire”. “All’interno dei gruppi e del consiglio c’è molta compattezza, il progetto continua”, aggiunge Alessandro De Leo, che alle regionali ha avuto un ottimo successo personale, anche se non è riuscito a diventare presidente della Regione Siciliana”, che era il suo obiettivo primario. E sul rimpasto di giunta, obbligatorio per i due assessori eletti in parlamento (Dafne Musolino al Senato e Francesco Gallo alla Camera, che non sarebberom obbligati a lasciare il posto da assessore perchè la legge non prevede incompatibilità, ma che lo faranno comunque a breve)? “Niente”, rispondono in coro”, spiegando di non. essere ancora stati interpellati.

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