Asterisco Edizioni è un collettivo editoriale orizzontale che si basa sul confronto corale e su uno spirito collaborativo allo scopo di raggiungere un prodotto editoriale di alta qualità. Il profilo etico prescelto è quello di non delocalizzare la stampa dei libri, attraverso servizi on line, e di non appoggiare la filiera distributiva delle multinazionali. Per questo i libri di Asterisco Edizioni non sono disponibili su Amazon… ma da Colapesce sì.
Queer Gaze. Corpi, storie e generi della televisione arcobaleno
(Curatrice: Antonia Caruso; Asterisco Edizioni, 2021)
Antonia Caruso è un’attivista trans/femminista, editorialista ed editrice. Ha studiato cinema, fotografia e semiotica tra Roma e Bologna, dove vive. In questo libro Antonia, raccoglie attraverso contributi differenti, un lucido ed interessantissimo punto di vista in relazione ad un fenomeno che sta interessando gli schermi del mercato mainstream. Con l’avvento di Netflix, durante gli ultimi anni, si assiste al proliferare di narrazioni e personaggi LGBTI nelle serie Tv: Sense8, Tales, Transparence, Her story, Orange is the new Black, Black Sails, Game of Thrones etc. Il dato comune che emerge da questo lavoro collettivo è la volontà di smascherare lo stampo fortemente eterocisnormativo che, nonostante la superficiale apparenza, è ancora alla base delle produzioni televisive. Ci sono tre chiavi di lettura, mediante le quali, vengono analizzate criticamente queste produzioni: quella della rappresentazione del corpo, quella della narrazione della storia e infine quella della caratterizzazione dei personaggi. È un dato di fatto che corpi che dapprima non esistevano in tv trovino finalmente spazio nello spettro visibile della cultura popolare ma il modello a cui questo corpo attende è ancora quello canonico e tradizionalista: il corpo perfetto, magro, bianco, bello. Le narrazioni legate al mondo queer ricalcano schemi d’esclusione, sono ricche di “spiegazioni dovute” , “espongono i corpi” ed alimentano lo stigma sociale. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi spesso si cade in meri stereotipi: un esempio su tutti quello del personaggio bisessuale che viene raccontato spesso con un vorace appetito sessuale o come una persona ambigua, confusa, malvagia, bugiarda.
Da leggere per ricordare che “queerness is not yet here” e continuare a modificare il nostro sguardo perché questo avvenga.
I movimenti omosessuali di liberazione
(Mariasilvia Spolato; Asterisco Edizioni, 2019)
Dal sito di Asterisco Edizioni: «Edito dalla casa editrice Samonà e Savelli nel 1972, I movimenti omosessuali di liberazione di Mariasilvia Spolato rappresentò una pietra miliare per il neonato movimento omosessuale. L’autrice raccolse nel volume documenti e interviste dei movimenti di liberazione sessuale di quegli anni, con l’intento non solo di narrare ma anche di creare connessioni tra le differenti realtà rivoluzionarie. Dal Gay Liberation Front statunitense al FHAR francese, passando per i collettivi universitari e l’appoggio politico delle Pantere Nere, fino ad arrivare al Fuori! italiano e alla contestazione di Sanremo del 1972. Questa nuova edizione si configura come un contributo necessario per interrogarci oggi, a cinquant’anni dalla rivolta di Stonewall, sullo stato dell’arte del movimento lgbitq italiano».
Da leggere perché è ancora necessaria la lotta per un domani senza nessuno che si trovi ai margini.
Fuori dal Dungeon
(A cura di Marta Palvarini; Asterisco Edizioni, 2020)
Dal sito di Asterisco Edizioni: «L’antologia analizza le connessioni e le disconnessioni tra Gioco di Ruolo (GdR) e soggettività politiche, tra storia e attualità. Autorialità anglofone, tradotte per la prima volta in italiano, si esprimono sui concetti di discriminazione sistemica, di inclusività, e sul gioco di ruolo come spazio di resistenza. La game designer Avery Alder ci introduce al mondo politico del gioco di ruolo, ragionando sulle identità rappresentate e l’autorialità dietro di esse. Tanja Sihvonen e Jaakko Stenros attraverso lo studio dei manuali di gioco identificano l’esclusione delle soggettività LGBITQ fino ai primi anni ’90, e la successiva esplosione delle tematiche di genere nel GdR. Antero Garcia scioglie i nodi contradditori della comunità di gioco di Dungeons & Dragons esponendo le contraddizioni di un sistema che ha fondato quanto monopolizzato il concetto stesso di Gioco di Ruolo. Katherine Cross parla del contesto ludico come alternativa spaziale di resistenza alle norme societarie, una matrice di possibilità attraverso la quale possono emergere identità reali fuori dal binarismo. Attraverso l’analisi del bias interno alla comunità di wargame da cui deriva il gioco di ruolo Jon Peterson esplora la nascita dell’identità gamer e si focalizza sulle esclusioni delle donne al tavolo da gioco. Le nuove riflessioni analitiche prodotte dalla survey “Gioco di Ruolo e Discriminazione” condotta dal collettivo Donne, Dadi & Dati, fornisce uno spaccato dell’attuale evoluzione della comunità giocante italiana. Nel grande dibattito sulla rappresentazione il GdR si inserisce come medium capace di narrare la diversità sulla base di un sistema regolistico di possibilità, una fisica altra inscritta nel momento del cerchio magico del gioco.
Da leggere perché a volte dovremmo giocare ad uscire dal nostro ruolo anche nella realtà
Il corpo del testo
(Autrice: Laura Fontanella; Asterisco Edizioni, 2019)
Dal sito di Asterisco Edizioni: «Questo testo analizza la connessione tra gli studi traduttologici e le pratiche politiche transfemministe queer, a partire dagli approcci e dai contributi delle femministe canadesi del Quebec degli anni Settanta e Ottanta, quando la traduzione e gli studi di genere iniziarono ad essere discussi insieme, come argomenti intrecciabili. Attraverso un excursus storico, politico e linguistico, il volume presenta le riflessioni e le pratiche contemporanee che rivendicano la traduzione come una costante mediazione tra sistemi di potere e, quindi, come necessario strumento politico per cambiare le narrazioni dominanti. Con un’attenzione costante, e dettagliata, nei confronti delle donne e dei soggetti lgbit*q, e con un approccio intersezionale che racchiude le questioni di classe e di razza, il volume riflette sui metodi necessari per una traduzione capace di sovvertire il potere. Con questo volume, frutto anche di un percorso laboratoriale che l’autrice negli ultimi anni sta presentando in diverse città italiane, qui descritto in appendice, Asterisco inaugura la Collana Incidenti, dedicata alla saggistica contemporanea»
Da leggere per rivedere, attraverso gli schemi della nostra lingua, gli schemi del nostro pensiero.
Rapporto contro la normalità
(Autore: collettivo FHAR; Asterisco Edizioni, 2021)
Dal sito di Asterisco Edizioni: «Fondato il 10 marzo 1971 in occasione dell’irruzione di una celebre trasmissione radio consacrata quel giorno a “l’omosessualità: questo doloroso problema”, il Front Homosexuel d’Action Révolutionnaire (FHAR) è la forma movimentista del progetto omosessuale rivoluzionario di liberazione francese. Tra il 1971 e il 1973, le assemblee settimanali del FHAR alle Belle Arti di Parigi diventano il punto di incontro e di passaggio di una nuova generazione di attivismo frocio e lesbico. Ben presto diversi gruppi locali nascono anche in varie province francesi dove però, dopo l’entusiasmo iniziale, la partecipazione alle azioni e alle attività si fa rara. Malgrado la breve sequenza della sua esistenza, il FHAR rimane un laboratorio di produzione teorica e politica. Rapporto contro la normalità, pubblicato nel 1971, poi tradotto in Italia nel 1972 da Guaraldi editore, e ripubblicato nel 2013 in Francia dalla casa editrice militante GayKitschCamp, viene riproposto oggi nella collana Eresia, in una versione filologicamente riveduta e introdotta da Massimo Prearo, che ne restituisce il suo linguaggio politicamente crudo, diretto e rivoluzionario. Il FHAR, il Front Homosexuel d’Action Révolutionnaire, un gruppo di giovani lesbiche e froci – tra cui Monique Wittig e Guy Hocquenghem – al contempo in dialogo e in conflitto con il movimento femminista, studentesco e con i movimenti della sinistra gauchiste, racconta e raccoglie nel Rapporto le basi teoriche, pratiche e collettive, per posizionarsi come un fuori rispetto e contro un dentro sistemico. Un testo che ufficializza, a suo modo, un prima e un dopo all’interno della storia del movimento LGBTQI+ francese, una provocazione chiara, quella del “il y en a plein le cul!” / “ne abbiamo pieno il culo!”, necessaria allora e utile oggi per la rielaborazione della nostra storia».
Da leggere perché la storia ci insegna a vivere il presente e progettare il domani.