Non sono sessista ma
(Lorenzo Gasparrini; Tlon, 2019)
La maggior parte delle volte non siamo noi a scegliere le parole che usiamo: il nostro linguaggio, fatto per lo più di stereotipi, modi di dire e luoghi comuni, deriva da una cultura patriarcale preesistente a noi. In questo libro Lorenzo Gasparrini analizza e studia le forme del linguaggio sessista, da dove hanno tratto origine e come sono cambiate negli anni, e come i femminismi abbiano portato avanti su questo tema le battaglie per la parità. Un libro che è una guida per riconoscere il sessismo insito nelle parole che scegliamo di usare, sia esso consapevole o inconsapevole, capire come ci viene imposto e realizzare come possa essere evitato.
Da leggere perché se hai ancora non hai trovato le parole giuste… forse è proprio perché non hai ancora la giusta consapevolezza su come usarle!
La resistenza del maschio
(Elisabetta Bucciarelli; NNE, 2021)
L’Uomo ha una vita di successo, moglie, lavoro, casa. Non vuole figli e non vuole solo sesso. Cerca in ogni circostanza misura e proporzioni. Una notte assiste a un incidente: una donna si schianta contro un palo della luce. L’immagine di lei, simile a un quadro preraffaellita, diventa un’ossessione. Intanto nella sala d’aspetto di uno studio medico tre donne attendono il loro turno. Parlano di uomini, sicure di essere alle prese con un nuovo tipo di maschio, quello che resiste, che si nega e non si concede. Al di là della volontà di ciascun personaggio, qualcosa sta per accadere: La resistenza del maschio illumina una nuova forma di lussuria, che qui trova la sua ultima metamorfosi.
Da leggere perché la scrittrice in questo libro abbandona completamente ogni genere (anche sentimentale) e dialoga delle relazioni donna-uomo.
Non aver mai finito di dire
(Tommaso Giartosio; Quodlibet, 2017)
«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire». La definizione (anch’essa classica) di Italo Calvino è un invito a guardare ai grandi libri con occhi nuovi. Ma queste nuove letture non ci costringono forse a ripensare l’idea stessa di tradizione dei classici, e in generale ciò che crediamo di poter dare per assodato riguardo alla letteratura? Questo libro si propone di utilizzare un unico tema specifico – la trattazione letteraria dell’omosessualità – come chiave per interrogare testi molto diversi tra loro e accedere a questioni molto più vaste. Questioni come la natura della tradizione, appunto: di cui si propone un diagramma non ad albero ma a caverna, esposto a pressioni e deformazioni. E poi l’autonomia dell’arte (ripensata sulla scorta di Colori proibiti di Mishima); l’umorismo (in Proust); il racconto di sé (attraverso Isherwood); l’etica della scrittura (con Dante e Auden). Non mancano capitoli avventurosi come quello dedicato ai Promessi sposi, oggetto di una lettura controcorrente centrata sul rapporto tra sessualità e identità nazionale, o interventi di critica culturale come quelle sulla fenomenologia del James Bond gay portato sugli schermi da Sam Mendes. Sotto l’avvicendarsi delle analisi letterarie – che mirano a una rigorosa onestà intellettuale – va poi gradualmente emergendo il basso continuo di una riflessione sulla realtà italiana. Così raccontare il laboratorio dello scrittore gay e la sua mutata (diminuita?) posizione culturale diventa un’occasione per mettere in luce le contraddizioni del presente, i conflitti tra ethos dominante e minoranze, i concreti vantaggi e pericoli dell’identitarismo.
Consigliato perché rileggere i classici da un nuovo punto di vista può liberare l’amore dalla gabbia dei generi
Consenso
(Saksia Vogel; Safarà, 2022)
Dopo la sparizione del padre, disperso nell’oceano al largo della costa di Los Angeles, Echo si inabissa lentamente in uno stato di paralisi emotiva: priva di punti di riferimento e disorientata dalla freddezza e dall’instabilità della madre, dopo il fallimento di un’improbabile carriera di attrice Echo cerca di trovare conforto nell’unico modo che conosce: perdendosi nella vita di estranei. Quando nella sua vita irrompe una dominatrice di nome Orly, Echo intraprende un percorso che la porterà a sperimentare un’inedita possibilità di relazione con il mondo e con se stessa, al cui interno la potenza dei sentimenti sopiti troverà un nuovo, prorompente spazio in cui esistere.
Da leggere Perché è un libro che indaga sui confini fragili e vibranti dei sentimenti e ci aiuta ad interrogarci su quando l’amore si trasforma in plagio
I rimpianti
(Amy Bonnaffons; Alter ego, 2022)
Da settimane Rachel nota lo stesso giovane dai capelli dorati seduto alla fermata dell’autobus di Brooklyn, che la fissa con aria malinconica. Quando, un giorno, trova finalmente il coraggio di presentarsi, la chimica tra i due è innegabile: Thomas è saggio, spiritoso, bello e misterioso, chiaramente uno spirito affine. C’è solo un piccolo problema: è morto. Bloccato in un limbo surreale governato dalla burocrazia, Thomas non può passare all’aldilà finché non ha completato un periodo di novanta giorni sulla terra, durante il quale gli è vietato avere una relazione con un membro dei vivi, per non incorrere nei rimpianti. Quando Thomas e Rachel infrangono questa regola, scatenano una cascata di conseguenze bizzarre e preoccupanti.
Ambientato nell’allucinante terra di confine tra la vita e la morte, I rimpianti è un’esplorazione bizzarra e sexy dell’amore, del potere cataclismatico delle fantasie e del doloroso ed esilarante lavoro di risveglio alla realtà