MESSINA. Il centro-sinistra, composto da Pd, LiberaMe e Sicilia Futura (con Beppe Picciolo referente di Italia Viva), si è spaccato: chi ha votato a favore del “cambio di passo” (Biagio Bonfiglio, Alessandro De Leo, che anche se fa parte del gruppo misto è di “Più Europa”, Pietro La Tona, Sebastiano Pergolizzi e Massimo Rizzo), chi contro (Alessandro Russo, Antonella Russo e Gaetano Gennaro) e chi ha abbandonato il partito per il gruppo misto (Libero Gioveni). I giovani democratici, però, sono con coloro che hanno detto no alla piattaforma proposta dal sindaco Cateno De Luca, e lodano la presa di posizione di questi che devono “impegnarsi a dare voce ai messinesi che non si riconoscono nell’amministrazione miope e nei giochi di Palazzo per blandire il narcisismo del sindaco”, scrivono in un comunicato firmato dal coordinatore Massimo Parisi.

Proprio la consigliera del Partito democratico Antonella Russo, infatti, aveva sottolineato in aula che il primo cittadino “fa passare il concetto che quelli che fanno bene sono solo quelli che la appoggiano”, specificando però che “c’è una piccola parte che rappresenta Messina e che non sta dalla sua parte, ma che è comunque per la città”,

“Dopo aver insultato ed umiliato il Consiglio, De Luca ha incassato il ‘Cambio di casacca’ e posto fine alle ambiguità. Da oggi il sindaco ha una propria maggioranza. Il voto dei consiglieri del Pd rappresenta il primo passo per la costruzione di un’alternativa, gli va riconosciuto il coraggio e la lungimiranza del voto”, continua Parisi nella nota.

“Ma il lavoro in Consiglio Comunale non basta, dobbiamo tornare a stare tra i messinesi, per ascoltare e costruire insieme una proposta che risponda ai problemi della Città partendo dalla periferia. A chi pensa che non ne abbiamo la forza rispondiamo che hanno guardato così tanto il sindaco da non rendersi conto di come sono peggiorate le condizioni di Messina e della voglia di cambiamento che c’è nel mondo dell’associazionismo, del civismo e del lavoro. Da queste forze il centro-sinistra deve ripartire”.

“Questa è la lezione che abbiamo imparato dalle elezioni in Emilia Romagna – conclude il coordinatore provinciale dei giovani democratici – Solo l’unione delle forze progressiste e l’impegno tra i messinesi può rappresentare l’alternativa vincente a chi scambia le Istituzioni per il trampolino delle proprie ambizioni personali”.

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