MESSINA. Continuano a giungere le risposte dei consiglieri alla proposta del sindaco Cateno De Luca. Dopo i tanti “no” bipartisan ricevuti, qualche timida apertura e il sì della consigliera Serena Giannetto, adesso è la volta di Alessandro De Leo, che non condivide la costituzione di un intergruppo (“una proposta inaccettabile”) e rivendica la necessità e il diritto di valutare attentamente tutte le delibere, che non possono essere votate “come una “cambiale in bianco”.

«Vorrei premettere – scrive – che in quel 2018 eravamo tutti coscienti di dover governare cosi la città: noi consiglieri con un sindaco slegato dalle nostre coalizioni elettorali e lei con un consiglio variegato e senza una maggioranza. In questo scenario la mia posizione di consigliere e stata sempre molto chiara: no ad una sudditanza politica, no ad una opposizione preconcetta e pieno riconoscimento alle sue capacita amministrative. Personalmente non ho condiviso tutto il percorso da lei avviato con il cosiddetto “Salva Messina”, documento che non ho votato e coerentemente neanche emendato. Per me è stato un documento sindacale e non politico, non ne ho sentito alcuna appartenenza, nessuna familiarità, ma nonostante ciò ho votato gli atti che ho ritenuto necessari ed importanti. Con estrema sincerità non condivido la costituzione di un intergruppo, mi sembra una proposta inaccettabile rispetto alle forze politiche che sono per natura rappresentate in ogni consiglio comunale»

«Avendo gia condiviso la prima modifica del Regolamento del Consiglio Comunale – prosegue – quella da lei oggi riproposta, risulta in alcuni punti strumentale. Quanto sopra espresso, nasce dalla mia convinzione che l’attività politica di Consigliere non è un mestiere ma una missione, che va svolta con raziocinio, responsabilità e razionalizzazione dei costi; infatti ripetutamente (insieme ad altri consiglieri) ho sostenuto che la maggiore attività consiliare venga svolta la sera, fuori dagli orari di lavoro. Non mi sembra possibile né rispettoso presentare un crono-programma scadenzato per l’intero anno 2020, senza che nessuno dei consiglieri conosca a fondo le delibere citate. Il Consiglio Comunale ha il dovere, oltre che il diritto, di valutare attentamente le stesse, così ha il sapore di una “cambiale in bianco” e sminuisce il nostro ruolo. Detto ciò, mi sembra opportuno riepilogare che la sua posizione non mi vede in totale disaccordo, per lo più riscontro visti i risultati non del tutto positivi, la sua necessità dopo il “Salva Messina” di un “Cambio di Passo”».

«Credo sia legittima – spiega ancora – la sua richiesta di collaborazione fattiva tra amministrazione e consiglio, nulla di scandaloso per un Sindaco senza maggioranza. Su tale tema ha la mia disponibilita per un contributo volto ad accelerare la macchina amministrativa, senza vincoli e/o patti, ma valutando le proposte di delibera che l’amministrazione intendera adottare, con l’attenzione che ho sempre rivolto a tutte le proposte d’interesse generale e che sono indirizzate ad un miglioramento delle condizioni della nostra Città. Per quanto riguarda la sua scelta di “legare” continuamente l’approvazione degli atti da parte del civico consesso alle sue dimissioni, l’argomento non mi appartiene né mi appassiona, sono scelte personali che però non vanno addossate ai Consiglieri Comunali. Mi sembra opportuno precisare che la posizione da me espressa è stata totalmente condivisa e sostenuta dal coordinamento del partito +Europa della Citta Metropolitana di Messina, riunitosi in data 08/01/2019», conclude.

 

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