MESSINA. E’ iniziato stamattina il blocco dei porti siciliani ad opera degli autotrasportatori attivi nei collegamenti da e per le isole maggiori (Sicilia e Sardegna) per protestare contro i rincari delle tariffe per i trasporti marittimi annunciate dai vettori a seguito dell’entrata in vigore della normativa “low sulphur cap 2020” voluta dall’Imo (International Maritime Organization) che impone un limite dello 0,5% alle emissioni di zolfo generate dal trasporto marittimo, e che ha come conseguenza un innalzamento delle tariffe.

Il porto di Messina, però, sembra essere stato, al momento, immune dalla protesta. Alle 12, sia a Tremestieri che al porto storico della stazione Marittima, e anche alla rada San Francesco, di picchetti e stop ai tir nemmeno l’ombra, a differenza da quanto è accaduto a Catania, Palermo e Augusta. La protesta, organizzata in Sicilia da Mariano Ferro, leader dei Forconi, e da Antonio Richichi,  presidente dell’Aias (associazione italiana autotrasportatori) è uguale a quella di gennaio 2012 e riguarda le merci e non i passeggeri.

 

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