PALERMO. “Ho sopportato qualche minuto, poi ho deciso di intervenire: è venuto a casa mia a mancare di rispetto alla mia terra e ai suoi abitanti, tutti, a prescindere dal colore della pelle”. Così un’albergatrice di Palermo, proprietaria di un b&b nella centralissima via Maqueda, spiega le ragioni che l’hanno spinta a cacciare dalla struttura un turista milanese di 70 anni, accusato di aver fatto battute sui siciliani e delle allusioni pesanti a una cameriera di 23 anni, originaria del Ghana, “una ragazza d’oro, a cui tengo molto”.

“Caro ospite ignorante – si legge sulla pagina Facebook della struttura – per noi nascere a Palermo è sufficiente per essere italiani e se per te i siciliani non lo sono, stattene serenamente a casa tua. Se pensi che il ‘vero italiano’ sia un essere superiore, noi tutti siamo più italiani di te! Felice di averti, con il sorriso, sbattuto la porta in faccia perché qui è casa mia e non diamo il benvenuto a chi non lo merita. W il mondo a colori”.

Già nei giorni scorsi si erano verificati dei casi analoghi, come se il Paese fosse tornato indietro culturalmente di decenni: oltre a quanto accaduto in provincia di Milano, dove un ragazza pugliese si è vista negare un affitto in quanto meridionale, a far discutere, nella giornata di ieri, è stata la denuncia della segretaria di una scuola media, 53enne siciliana trapiantata a Forlì, che ha raccontato di essere stata insultata e picchiata da una coppia di vicini: «Ho subito la più grande umiliazione della mia vita. Un vicino mi ha aggredita e picchiata. Mi ha detto che sono in affitto e non ho il diritto di parcheggiare. Mi ha dato della terrona, della mafiosa e mi ha urlato di tornarmene a casa mia, sputandomi in faccia», ha raccontato la donna, che ha sporto denuncia alle forze dell’ordine.

 

 

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